Se vogliamo a tutti i costi far guadagnare dei soldi agli azionisti speculatori di Soundreef andra’ a danno di editori, autori e utilizzatori
Milano, 17 ott. (AdnKronos) – “Io sto dalla parte degli autori e degli
editori”. Così Filippo Sugar, presidente della Siae, interviene dopo
la presa di posizione si Soundreef sulla questione del diritto
d’autore in Italia. “Il diritto d’autore -dice all’Adnkronos- non è un
mercato, è intermediazione. Non si vogliono favorire i protagonisti
dell’intermediazione, ma gli intermediati, che sono gli autori e gli
editori da una parte e gli utilizzatori dall’altra”.
L’intervento del Governo ha lasciato la gestione dei diritti alle
società collettive no profit, come Siae, escludendo quelle
indipendenti come Soundreef, società indipendente che da anni chiede
la liberalizzazione . Per Sugar la questione di fondo sta nella
concezione della gestione dei diritti come un mercato. “Sostenere che
questo è un mercato significa dire una cosa che non c’è nella
direttiva, che invece è molto chiara. L’unico grande Paese dove c’è
vera concorrenza sono gli Stati Uniti, ma lì tutti gli indicatori, tra
cui la capacità di incasso del diritto d’autore, la qualità e la
trasparenza, la non discriminazione, sono negativi e peggiori di
quelli dei Paesi dove c’èmonopolio”.
Secondo il presidente Siae “forzare il mercato significa privilegiare
l’intermediatore. Se vogliamo a tutti i costi far guadagnare dei soldi
agli azionisti speculatori di Soundreef allora facciamo un mercato, ma
andrà a danno di editori, autori e utilizzatori”.
Il monopolio italiano per Sugar “non è un’anomalia, è una storia che
si racconta per far leva sull’ignoranza su questo tema”, sostiene. “Il
diritto d’autore in Europa è monopolio di fatto ovunque. In tutti i
Paesi ci sono leggi che limitano la concorrenza e i soggetti che
operano devono essere in qualche modo autorizzati da diverse entità
governative. Ciò che ha fatto il Governo negli ultimi mesi è stato
ragionevole”.