‘ DIFENDIAMO DIRITTI DI CHI FA CULTURA’
Roma, 6 lug. – (Adnkronos) – Da fonti Siae si esprime stupore
perché “sui principali quotidiani e portali di informazione online
leggiamo una sorta di copia e incolla delle dichiarazioni (rivelatesi
false) del 2010. Prendiamo atto, con amarezza, che la stampa si
schiera ancora una volta a favore delle multinazionali. Noi coerenti
con una storia di 132 anni, continuiamo a difendere i diritti delle
donne e degli uomini che producono cultura e continuiamo a essere un
presidio della loro libertà. Auspicavamo certamente compensi in linea
con Francia e Germania, ma confermiamo il sostegno pieno al ministro
Franceschini perché pur attuando un provvedimento dovuto, ha avuto il
coraggio – che suoi predecessori non hanno avuto – di tutelare gli
autori e più in generale chi produce cultura nel nostro Paese, che
sembra ricordasi dei suoi autori solo quando vincono premi Oscar”.
Proprio in queste ore, infatti, la guerra sull’ equo compenso per
copia privata e’ in corso. I dati sulle tariffe dell’ equo compenso,
stabilite dal decreto Franceschini, hanno riacceso gli animi. Da una
parte le multinazionali, schierate contro il ministro, che protestano
contro l’ innalzamento delle tariffe definito eccessivo. Un
innalzamento che, va ricordato, riguarda tariffe che erano ferme da
anni e che tuttora restano ben al di sotto di quelle presenti in altri
Paesi come Francia e Germania, più’ sensibili alla voce degli
esponenti culturali. (