DIRITTO D’AUTORE: BLANDINI, TUTELARE SIAE PERCHE’ LA SFIDA E’ INTERNAZIONALE

Roma, 8 giu. (AdnKronos) – “Il dibattito non è tanto sul monopolio o
no all’interno del mercato italiano. Ormai la sfida non riguarda più i
singoli Paesi non è più nazionale, non riguarda l’Italia e la Siae, la
sfida ora è internazionale, globale. Ormai o si hanno le capacità
tecnologiche, finanziarie, di autorevolezza e di massa critica del
repertorio per competere nel mercato internazionale oppure stiamo
parlando del nulla”. Lo ha detto il direttore generale della Siae,
Gaetano Blandini, conversando con l’Adnkronos a margine del convegno
sul diritto d’autore organizzato oggi a Roma dalla Luiss insieme allo
Studio Legale Dike.
“Io -ha sottolineato Blandini- sono naturalmente contrario ai monopoli
ma questa è un’eccezione: basta vedere cosa è accaduto nel paese più
liberale e liberista del mondo, gli Stati Uniti. Il copyright office
degli Usa nel 2015 ha rivolto una raccomandazione alle tre società di
collecting che operano in quel territorio esortandole
all’aggregazione. La parola più usata nelal direttiva Barnier è
aggregazione e lo stesso ministro Franceschini è andato in Parlamento
a dire: sono andato in giro nell’Europa e nel mondo ed ho cambiato
idea perché non si può buttare il bambino con l’acqua sporca. Siae è
migliorata molto e deve migliorare ancora per competere sul mercato
internazionale ma credo che sia sulla strada giusta ed il compito
della Siae non è quello di fare profitti, come vorrebbero fare gli
altri player interessati ad entrare nel nostro mercato, ma è quello di
tutelare e valorizzare degli autori e dei creatori di opere
dell’ingegno”, ha concluso Blandini.

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DIRITTO D’AUTORE: SCORDINO, SIAE E’ GIA’ IN LINEA CON DIRETTIVA BARNIER

Il consigliere di gestione, “non polverizzare il repertorio del Paese per contare sul mercato internazionale” Roma, 8 giu. (AdnKronos) – “La Siae è perfettamente coerente con la direttiva Barnier. Anzi l’ha anticipata. Non perché fosse dotata di una qualche ‘palla di vetro’… Ma semplicemente perché quando ha riscritto le proprie regole (nel 2012) lo ha fatto sulla base delle bozze di Direttiva. Ha copiato nel proprio Statuto il contenuto dalla Direttiva prima che essa fosse adottata. E poi, a partire dal nuovo Consiglio di Gestione (nuova governance appunto), queste nuove regole Siae le ha tutte applicate e rese cogenti”. Lo ha sottolineato il consigliere di gestione Siae, Luca Scordino, intervenendo al convegno organizzato oggi a Roma dalla Luiss insieme allo Studio Legale Dike. Scordino ha elencato articolo per articolo le disposizioni della direttiva sottolineando che tutte sono già messe in atto nella Siae. Poi ha ricordato come eminenti studiosi della materia e del mercato hanno ammesso che in questo settore il monopolio può essere giustificato. Citando un discorso del 1996 di Mario Monti, all’epoca Commissario Europeo per la Concorrenza, Scordino ha ricordato come Monti sostenesse che “la gestione collettiva (dei diritti d’autore) giustifica in linea generale una posizione di esclusività delle società di gestione. Peraltro, negli Stati nei quali esistono società concorrenti che gestiscono gli stessi repertori si assiste ad un aumento delle spese amministrative sia per le Società di gestione che per i consumatori, a scapito dei redditi percepiti dagli aventi diritto. E si produce una minore sicurezza giuridica. Cioè una minore tutela del diritto d’autore”

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Diritto autore: Scordino (Siae), Ue non esclude monopolio

(ANSA) – ROMA, 8 GIU – “La direttiva Barnier non esclude il monopolio della Siae, che auspico mantenga l’esclusiva territoriale. Il monopolio non preclude lo sviluppo ma aumenta l’efficienza”: lo ha detto questa mattina all’ANSA Luca Scordino, consigliere di gestione della Siae, in merito all’attuazione in Italia delle norme per la gestione collettiva dei diritti d’autore e connessi contenute nella direttiva Barnier (2014/26/UE). “Non posso certo impedire che gli artisti scelgano Soundreef per la gestione dei diritti, mi auguro che non avvenga, ma sono sicuro che quelli che sono andati via torneranno”, ha proseguito riferendosi al recente passaggio di artisti come Fedez e Gigi D’Alessio alla società creata in Inghilterra da Davide D’Atri. “Le due società non sono comparabili: la Siae infatti non ha scopo di lucro ed è un organismo detenuto dai titolari dei diritti. Soundreef è utile per i grandi artisti, ma noi tuteliamo anche i deboli”. “Il tema, infatti, non è la liberalizzazione ma l’aggregazione dei repertori: solo un repertorio unificato consente una trattazione più efficace e utile ad artisti grandi e piccoli”, ha aggiunto. “Il mondo autorale vale il 3% del Pil, 1 milione di lavoratori e una complessità di gestione che non può essere semplificata con la liberalizzazione”.

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Diritto autore: SIAE : direttiva Ue compatibile con esclusiva

(ANSA) – ROMA, 6 GIU – La Siae “rispetta l’opinione dell’Antitrust ed è naturalmente pronta ad adeguarsi alle decisioni del Parlamento. Tuttavia Siae si permette di far notare come il Parlamento Europeo, la Commissione Europea e la Corte di Giustizia Europea abbiano chiarito come la Direttiva sia compatibile con l’esclusiva e sottolineato che una esclusiva non è di ostacolo alla crescita del mercato del diritto d’Autore e anzi ne presidia lo sviluppo. Ne è dimostrazione che quello italiano è il mercato che nel 2015 ha registrato il maggiore tasso di crescita a livello europeo”. E’ la presa di posizione della Società degli autori e editori in merito al parere al governo e al Parlamento in cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha chiesto la riforma del monopolio sui diritti d’autore.

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SIAE risponde a Gigi D’Alessio

SIAE è un’Associazione senza scopo di lucro che tutela il diritto d’Autore di tutti i suoi Associati senza alcuna discriminazione tra artisti popolari o meno popolari, giovani o meno giovani in tutti i settori della cultura, e non può permettersi di ingaggiare con una campagna acquisti singoli artisti, cosa che ci risulta stia facendo Soundreef. Abbiamo anche delle perplessità su quanto questo tipo di approccio possa essere continuativo nel tempo perché, a meno che Soundreef abbia fondi illimitati, che SIAE sicuramente non ha, è evidente che una volta ingaggiati 5, 10, 20 artisti appare complicato che possa mantenere un modello di business adeguato per la tutela dei diritti di tutti gli Autori. Ci stupiamo delle parole di Gigi D’Alessio, non capiamo a cosa si riferisca in tema di trasparenza perché la nostra ripartizione è capillare e gestita in modo del tutto trasparente, utilizzazione per utilizzazione. Nel rendiconto che inviamo ai nostri Associati vi sono indicazioni molto dettagliate: titolo per titolo, fonte per fonte.

Ci risulta complicato, sempre alla luce del modello di business di Soundreef, capire la creazione di posti di lavoro a cui fa riferimento Gigi D’Alessio. Vorrei ricordare, a tal proposito, che la SIAE ha oltre 1200 dipendenti e 503 agenzie mandatarie su tutto il territorio Italiano senza le quali sarebbe impossibile svolgere il nostro lavoro adeguatamente e stare dalla parte di chi crea difendendo il diritto d’Autore.

D’Alessio ha commentato: Sono sempre attento alle novità e mi sono accostato con curiosità a Soundreef. Ho cercato di capire meglio e mi ha convinto la trasparenza della rendicontazione al contrario di quella Siae che non è analitica e non chiarisce con esattezza da dove arrivano i proventi. Non era per me una scelta facile ma ho creduto nel progetto di questi giovani e credo nel libero mercato. Laddove c’è il monopolio il mercato non cresce. Sono certo che tanti altri colleghi ci seguiranno su questa strada.

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SIAE a Gigi D’Alessio : nostra ripartizione è trasparente

“La nostra ripartizione è gestita in
modo del tutto trasparente, utilizzazione per utilizzazione”. Il
presidente della Siae Filippo Sugar risponde così a Gigi
D’Alessio che oggi ha annunciato l’accordo con la società
Soundreef per la raccolta dei suoi diritti musicali. Le sue
parole, sottolinea Sugar, “stupiscono”.
Il presidente Siae punta quindi il dito sulla Soundreef e
quella che definisce una “campagna acquisti”: la Siae, dice, “è
un’Associazione senza scopo di lucro che tutela il diritto
d’autore di tutti i suoi Associati senza alcuna discriminazione
tra artisti popolari o meno popolari, giovani o meno giovani in
tutti i settori della cultura, e non può permettersi di
ingaggiare con una campagna acquisti singoli artisti, cosa che
ci risulta stia facendo Soundreef. Abbiamo anche delle
perplessità su quanto questo tipo di approccio possa essere
continuativo nel tempo perché, a meno che Soundreef abbia fondi
illimitati, che Siae sicuramente non ha, è evidente che una
volta ingaggiati 5, 10, 20 artisti appare complicato che possa
mantenere un modello di business adeguato per la tutela dei
diritti di tutti gli Autori”.
Quanto a Gigi D’Alessio, “non capiamo a cosa si riferisca in
tema di trasparenza perché la nostra ripartizione è gestita in
modo del tutto trasparente, utilizzazione per utilizzazione. Nel
rendiconto che inviamo ai nostri Associati vi sono indicazioni
molto dettagliate: titolo per titolo, fonte per fonte.
Ci risulta complicato, sempre alla luce del modello di business
di Soundreef, capire la creazione di posti di lavoro a cui fa
riferimento Gigi D’Alessio. La Siae ha oltre 1200 dipendenti e
503 agenzie mandatarie su tutto il territorio Italiano senza le
quali sarebbe impossibile svolgere il nostro lavoro
adeguatamente e stare dalla parte di chi crea difendendo il
diritto d’Autore”.

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Purgatori (Siae) : Fedez ha fatto operazione commerciale

ROMA, 25 MAG – L’addio di Fedez alla Siae per affidare la gestione dei suoi diritti alla piattaforma Soundreef “è solo un’operazione commerciale. Non so quanti soldi di tasca sua ci abbia investito in questa società che ha base a Londra. Lui ha incassato dalla Siae i suoi diritti fino all’ultimo centesimo e ha moltiplicato i suoi guadagni in maniera esponenziale” ha detto lo sceneggiatore Andrea Purgatori, consigliere di gestione Siae, tornando sulla polemica con il rapper, durante la presentazione di Festival Trastevere Rione del Cinema oggi alla Regione Lazio. “Fedez ha detto di lasciare la Siae per una scommessa sul futuro, e che così ‘rischia il culo’, beh, noi invece ci mettiamo la faccia – ha aggiunto -. Infatti gli artisti della Siae hanno deciso da tempo di stanziare parte dei loro diritti per promuovere l’audiovisivo, ed è una cifra importante, 3 milioni di euro. Così, grazie a questi soldi, sono stati salvati ad esempio tre Festival siciliani, abbiamo creato borse di studio nelle principali istituzioni del settore e abbiamo tutelato alcuni premi come il Solinas, che sennò avrebbe chiuso. Inoltre stiamo per stanziare 600 mila euro per lo sviluppo di progetti di scrittura dell’audiovisivo, una cifra superiore anche a quella stanziata per analoghi progetti dal Mibact”

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Intervista al Presidente Sugar all’Espresso

DOMANDA:Presidente Sugar può descrivere brevemente le attività e il ruolo della SIAE? Sembra una domanda banale in relazione a un ente che opera da più di un secolo, ma sono in tantissimi a ritenere che SIAE sia soltanto un esattore di tasse e imposte.

RISPOSTA: La Società Italiana degli Autori ed Editori è un ente pubblico economico a base associativa. Ogni decisione della Società è rimessa ai suoi associati, autori ed editori, attraverso gli organi societari in cui essi sono rappresentati. Il principio guida che orienta la SIAE è la tutela della paternità delle opere intellettuali e creative, nel quadro di una concezione del diritto d’autore come vero e proprio diritto del lavoro. Il suo scopo non è quello di fare da esattore di tasse e imposte, tutto al contrario, il nostro ideale è che chi crea possa vivere delle opere del proprio ingegno. Non è facile, ma abbiamo una struttura compatta, che affonda le sue radici nel tempo e che dispone delle
competenze, delle strutture e delle professionalità che sono necessarie a una missione così
complessa, in cui ogni improvvisazione porta con sé enormi rischi. Il diritto d’autore che la SIAE difende è il legittimo riconoscimento di coloro che stanno dietro alle canzoni, ai libri, agli spettacoli teatrali, ai film che scandiscono la nostra vita quotidiana. Non si può identificare la remunerazione degli autori con una forma di tassazione.

DOMANDA:Si sostiene che la SIAE soffra di un gap di “democrazia” che si risolve in un favore eccessivo per gli autori affermati. L’ultima assemblea dei soci risale all’ormai lontano 2013 e il meccanismo di voto previsto dallo statuto premia certamente gli autori economicamente più ricchi. Come risponde a questa valutazione e come pensa che SIAE possa assicurare le proprie trasparenza gestionale ed equità amministrativa?

RISPOSTA: Le assemblee dei soci si tengono da statuto ogni quattro anni, ragion per cui, banalmente, l’ultima assemblea risale al 2013. L’assemblea del 2013 ha eletto un Consiglio di Sorveglianza, formato da 34 membri (autori ed editori), che riunendosi regolarmente svolge la sua attività di indirizzo e di controllo sul Consiglio di Gestione. Nel frattempo il processo di alleggerimento e innovazione ha fatto passi avanti e dalla prossima assemblea sarà possibile votare da casa grazie all’istituzione del voto elettronico, che abbiamo fortemente voluto al fine di incentivare una partecipazione crescente e sempre più ampia. Quanto al meccanismo di voto, la decisione di superare il criterio “un iscritto
uguale un voto” ci ha consentito di proteggere i nostri autori, grandi e piccoli, conservando al contempo una distinzione che non rappresenta affatto un’anomalia o un deficit di democrazia, ma che per le consorelle straniere è in molti casi ancora più marcata: si pensi che per definire i privilegi di voto si distingue direttamente tra “soci” e “iscritti”. Non esistono per noi autori di serie A e autori di serie B, ma è inevitabile dover riconoscere agli autori trainanti quel peso di cui beneficiano di conseguenza anche coloro per i quali il lavoro autoriale non costituisce (o non costituisce ancora) un lavoro.

DOMANDA: Il tema di cui abbiamo appena parlato ha particolare importanza perché parecchi autori, soprattutto giovani o meno commerciali, sono mobilitati nella ricerca di un’alternativa alla SIAE. Come noto, essi possono ora scegliere una qualsiasi società di gestione collettiva in Europa ed esistono soggetti come Soundreef che già intercettano questa domanda. Cosa intende dire ai vostri associati per trattenerli offrendo loro soluzioni comprensibili e concrete?

RISPOSTA: Una prima, concreta garanzia: l’operato della SIAE in quanto ente pubblico è sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio, del Mibact e del Ministero dell’Economia. Non siamo una società per azioni, non puntiamo a realizzare margini di profitto crescenti sull’intermediazione del diritto d’autore. Questo ci ha consentito ad esempio negli ultimi anni di abbassare costantemente la nostra provvigione media, che oggi corrisponde a meno del 16%. Una seconda garanzia, che si esprime in opere tangibili: la SIAE sostiene la comunità degli autori e degli editori nella battaglia
per il diritto d’autore su temi cruciali, come il value gap, ovvero la disparità esistente e sempre più marcata fra il valore generato in rete dai contenuti culturali e creativi e il ritorno in termini economici di cui beneficiano i creatori dei contenuti stessi. In terza battuta, ciò che distingue SIAE da realtà come Soundreef è la nostra capacità di lavorare sul diritto d’autore a 360 gradi, per tutti i repertori: nel complesso, circa i ¾ delle fonti di ricavo e utilizzazione coperte da SIAE non sono coperte da Soundreef. Un’ultima osservazione, che le racchiude tutte: ogni nostro investimento è volto in maniera esclusiva alla tutela degli associati, alla promozione culturale e alla formazione dei giovani autori. La logica che guida Soundreef, e in generale tutti quei soggetti che sono sostenuti da
fondi di investimento, è certo legittima nell’ottica del mercato, ma è improntata a principi del tutto difformi dai nostri, che portano altresì all’applicazione di percentuali di aggio più alte rispetto a quelle che SIAE riesce ad applicare. Il nostro obiettivo non è infatti il profitto, bensì offrire il servizio migliore al costo minore possibile ed è questo che determina tutte le scelte di gestione e la strategia di medio-lungo termine della Società.

DOMANDA:Laddove il mercato venga pienamente liberalizzato superando il monopolio legale della SIAE, la sua Società sarebbe comunque in posizione dominante non potendo abusare di questa condizione secondo le regole antitrust. E’ in effetti una considerazione scontata e la stampa ha appena dato notizia di un esposto all’Autorità Antitrust di un autore che lamenta, tra l’altro, come la SIAE non sia titolata a offrire in esclusiva tutti i servizi della filiera ai suoi associati e che il loro raggruppamento “obbligato” è illegittimo. Pensa che SIAE debba valutare con attenzione le proprie condotte e, più in generale, come crede che essa debba condurre il proprio ruolo di operatore incumbent?

RISPOSTA:L’esposto a cui fa riferimento è stato presentato da un iscritto Soundreef, autore di musica, proprio in concomitanza con l’uscita del suo ultimo album: che, peraltro, è stato prodotto dalla stessa Soundreef. Nel merito, posso certamente dire che non esiste alcun raggruppamento “obbligato”, come lei lo ha definito. Semmai è vero l’opposto, basta leggere lo statuto di SIAE. In realtà, la condotta di SIAE è perfettamente coerente con quanto prevede la legge. Così come è già coerente con i principi della Direttiva europea che in grandissima parte sono già stati trasfusi proprio nel nostro statuto. Quanto alle collecting estere, SIAE ha sempre mantenuto parità di trattamento: tutte possono operare nel rispetto del diritto di esclusiva di SIAE attraverso accordi di rappresentanza, gli
stessi firmati con GEMA, SACEM, PRS, e così via. E guardi che anche Soundreef sostiene di essere una collecting estera.

DOMANDA:La SIAE, in un mercato libero, potrebbe giungere ad agire in termini esclusivamente commerciali, dando priorità ai settori di raccolta dei diritti d’autore più ricchi e trascurando quelli meno redditizi. Si andrebbe inevitabilmente verso un sistema di
“supercampioni” dove il piccolo autore verrebbe schiacciato o almeno trascurato. Crede che pericoli come questi possano essere scongiurati da un regolatore a hoc che vigili sul mercato, anche per la gestione di diversi cataloghi di opere musicali gestiti da differenti operatori?

RISPOSTA: Chiarisco preliminarmente che la Direttiva europea, al centro del dibattito in questi giorni, non inclina in alcun modo verso la polverizzazione del mercato nazionale o verso la liberalizzazione ad ogni costo, ma va nella direzione delle aggregazioni internazionali, che presentano il duplice vantaggio di garantire agli utilizzatori una maggiore facilità di accesso ai repertori e agli autori un maggiore peso specifico ai grandi tavoli negoziali, come ad esempio quelli con i player multimediali. Per lo stesso principio, un ente pubblico d’intermediazione del diritto d’autore come SIAE, in grado di tutelare tutti i repertori, anche quelli più fragili, è maggiormente attrezzato ad affrontare e a scongiurare gli scenari da lei profilati. L’impostazione solidaristica esiste sin dall’inizio della nostra storia. Sono proprio i repertori più forti come la musica e (sebbene in misura
minore) il cinema a consentire che sopravvivano repertori che hanno una innegabile importanza in termini culturali, ma sono più fragili dal punto di vista economico: parlo ad esempio della lirica, del teatro, dei diritti per opere radiotelevisive.

DOMANDA:La Siae è in ogni caso destinata a rimanere a lungo il soggetto principale dell’intermediazione dei diritti d’autore in Italia. E’ da alcuni anni che essa afferma di star migliorando le proprie prestazioni. A che punto è questo processo, soprattutto in relazione all’adozione degli strumenti digitali che debbono aggiornare i suoi servizi, come a esempio il borderò elettronico?

RISPOSTA: Il borderò digitale è già una realtà da alcuni mesi: gli associati lo trovano tra i servizi online offerti sul nostro sito, sotto il nome di “mioBorderò”. Ci siamo presi un po’ di tempo per sperimentare al meglio questo nuovo strumento, anche in considerazione dei nostri volumi di lavoro, che sono imponenti: basti pensare che in media SIAE gestisce oltre 1,5 milioni di borderò ogni anno. Oggi sono però contento di annunciare che a luglio lanceremo una campagna informativa dedicata. mioBorderò è solo uno dei vari servizi digitali messi a punto dal 2015 a oggi. Abbiamo iniziato lo scorso luglio, con il nuovo sito, più semplice e funzionale. Contestualmente, e di pari passo con una riduzione e razionalizzazione delle tariffe per trattenimenti privati, abbiamo realizzato il Portale
Feste Private, per consentire a chiunque di poter ottenere comodamente da casa la licenza SIAE. Altri cantieri digitali, come l’iscrizione e il deposito online, sono in lavorazione e saranno rilasciati nei prossimi mesi.

DOMANDA: Dottor Sugar, lei è il più giovane Presidente che la SIAE abbia avuto e questo è un vantaggio per comunicare con i nuovi autori che portano avanti il discorso culturale. Aldilà della soppressione del contributo annuale per l’iscrizione alla Società per gli under 30, quali prospettive può offrire loro perché svolgano il proprio lavoro in maniera dedicata e senza spendere la maggior parte del loro tempo in altre occupazioni che li sostengano?

RISPOSTA: Il supporto che diamo ai giovani autori si concretizza su vari livelli. L’azzeramento della quota associativa ha portato in poco più di un anno 6.000 ragazze e ragazzi under 31 a iscriversi a SIAE. Poi c’è il sostegno diretto, con le borse di studio e lavoro. La nostra missione e la cultura di fondo del nostro operare – è utile sottolinearlo ancora – è quella di creare una casa comune, in cui tutti possano beneficiare dello “stare insieme” e del fare squadra. Noi garantiamo parità di condizioni a tutti i nostri autori, siano essi giovani o meno giovani, famosi o emergenti. Oggi viviamo il paradosso per cui gli autori sono posti ai margini della filiera creativa. I proventi che i contenuti
creativi generano per gli intermediari tecnologici (Google, Facebook, o YouTube) non vengono redistribuiti in maniera equa. YouTube fattura miliardi, ma cosa sarebbe YouTube senza i contenuti creativi? Eppure, agli autori non arrivano che gli scampoli di questa enorme ricchezza. Questo è un sistema paradossale, iniquo: ecco la vera, grande battaglia che oggi stiamo combattendo in nome degli autori e del loro futuro. È prima di tutto una battaglia culturale, che punta a diffondere la consapevolezza dell’importanza del diritto d’autore, in Italia e nel mondo.

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SIAE: dalla RAI aspettiamo equità e non disinformazione e dati falsati

Roma, 13 maggio 2016 – Comunicato stampa

Prendiamo atto del servizio mandato in onda ieri dal Tg2 a proposito di SIAE.

Spiace che un’azienda come la RAI abbia voluto prestarsi e persino partecipare attivamente ad una inutile passerella di insulti e rappresentazione di dati ridicolmente falsi.
Insulti e dati fasulli, presentati da chi – per strumentalità politica e non per consapevolezza del merito delle questioni affrontate – non ha mai inteso confrontarsi con SIAE né ha mai ritenuto utile leggere la copiosa documentazione messa a disposizione sul sito SIAE e presentata anche di recente dal Presidente Sugar alle commissioni parlamentari.

E spiace ancor di più che a fare da cassa di risonanza di simili aggressioni sia stata proprio la RAI, tv di Stato, tenuta a offrire quel servizio pubblico per il quale tutti noi paghiamo il canone. Dalla tv pubblica ci attendiamo – anzi pretendiamo – equità e imparzialità ed è grave e sorprendente che non si sia dato spazio alcuno a SIAE pur mentre la si aggrediva ingiustificatamente. A questa considerazione generale, si aggiunge poi una circostanza specifica che rende la vicenda ancora più grave: il fatto che la RAI sia in costante ritardo nell’assolvere ai propri obblighi verso il repertorio SIAE che pure continuamente utilizza.

Evidentemente in RAI non vi è rispetto alcuno per il lavoro di autori ed editori.
E sempre a proposito di rispetto, SIAE non può non invitare chiunque voglia occuparsi del mondo del diritto d’autore a non coinvolgere i dipendenti e dirigenti della Società che quotidianamente fanno, con grande dedizione e competenza, il loro lavoro, avendo anch’essi sopportato il sacrificio della profonda ristrutturazione e rinnovamento degli ultimi anni. Ad essi va il rispetto di tutti, nessuno escluso.
Naturalmente, la Società resta con le proprie porte aperte, e con tutta la documentazione a disposizione, per chiunque volesse davvero studiare e comprendere e non dare solo sfogo per tornaconto personale a slogan infondati.

Di seguito alcuni dati che il servizio ha falsato o non ha fatto emergere.
Gli incassi sul diritto d’autore sono cresciuti del 9,5% (+€ 49,7 milioni) rispetto al 2014 contro il PIL che è cresciuto dello 0,8%. Gli importi ripartiti ( € 475 milioni) sono il 90% degli incassi da ripartire (€ 530 di incassi netti da ripartire). I costi di gestione di SIAE sono diminuiti (-€ 0,7 milioni), pari a -1% rispetto al 2014, il costo del personale del 3% (-€ 2,3 milioni).

Quanto alle assunzioni, derivate da un turn over generazionale, occorre considerare che dal 2013 sono stati stabilizzati 115 giovani selezionati dalle Università e Conservatori Italiani (25 alla fine del 2015, dopo un periodo di stage). A tutto il 2015 140 risorse, prossime alla pensione, hanno lasciato la Società attraverso risoluzioni volontarie del rapporto di lavoro.

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FESTA MUSICA, SUGAR (SIAE): ANCHE FESTA DEGLI AUTORI

Roma, 6 mag – “Tradizionalmente la Festa della Musica si celebra nel giorno del
solstizio d’estate: un’occasione in più per ricordarci il grande potere della musica, che è quello di
farci stare bene, di dare valore aggiunto alle nostre esperienze e di farci sentire liberi. Come
Società Italiana degli Autori ed Editori reputiamo che sia nella nostra vocazione naturale sostenere
una manifestazione che si propone come pura e semplice celebrazione della musica dal vivo,
della socialità e della cultura. Insomma: una vera Festa, aperta a tutti e per tutti”. Così il
presidente SIAE, Filippo Sugar, in occasione della presentazione della Festa della Musica del 21
giugno. Ed ha aggiunto: “E visto che Festa della Musica è anche Festa degli Autori, SIAE è
orgogliosa di avere fatto la propria parte, proponendo tariffe molto ridotte e semplificate per gli
eventi gratuiti organizzati dalle amministrazioni locali, ma anche sostenendo la realizzazione dello
spot dei ragazzi del Centro sperimentale di cinematografia e il lavoro dell’AIPFM. Vogliamo dare il
nostro incentivo a questa iniziativa, perché riesca al meglio; e al contempo vogliamo ricordare che
i festeggiati, gli Autori, svolgono un lavoro prezioso per tutti noi, che merita sempre il giusto
riconoscimento”

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