Piu’ efficienza e trasparenza, e siamo solo all’ inizio
Roma, 7 dic. (AdnKronos) – ” La nuova SIAE, di cui Gino Paoli é
Presidente, sta lavorando duramente per essere più efficiente, senza
mai distogliere gli occhi dall’ obiettivo: tutelare la creatività
italiana e i diritti degli autori e degli editori. Abbiamo raggiunto
importanti successi, ma credetemi, siamo solo all’ inizio: stiamo
impostando un grande lavoro”. A parlare è Filippo Sugar, Vice
Presidente di SIAE. Negli ultimi mesi la Società che tutela gli autori
ha preso importanti iniziative, in rottura totale con le passate
gestioni: ci sono state alcune importanti iniziative: trasparenza di
bilancio, accordi con associazioni di consumatori, piano
anticorruzione e la battaglia per la copia privata che ha visto gli
autori uniti.
” Molto spesso la SIAE viene additata come un carrozzone vecchio e
inutile -spiega Sugar- Ma finalmente possiamo dire che sta cambiando.
La Società viene ancora percepita come un ente che riscuote tasse,
tributi. Questo è profondamente falso e ingiusto: la SIAE protegge il
diritto degli autori e degli editori di essere ricompensati per il
proprio lavoro, esattamente come un impiegato o un operaio chiedono di
essere pagati per il loro lavoro in azienda o in fabbrica. Il problema
é che il lavoro creativo viene ancora percepito come etereo, quasi non
fosse un vero lavoro. Però poi tutti ascoltiamo musica, guardiamo
film, leggiamo libri etc…; Inoltre, la Siae oggi e’ tornata in equilibrio
economico e si sta rilanciando con una politica di investimenti
importanti per diventare un’ eccellenza europea. Una Siae 2.0” .
Negli ultimi tempi si sono affacciate sul mercato nuove
società di collecting come Patamu e Soundreef che hanno fatto parlare
di concorrenza alla Siae. ” Secondo me non é corretto ritenerli
concorrenziali a SIAE. Queste società sono aziende a scopo di lucro,
che hanno come interesse il proprio profitto -afferma Sugar- La SIAE
ha un’ altra mission: difendere il diritto d’ autore e il repertorio che
fa parte della nostra storia culturale.
Per intenderci, se SIAE dovesse solo pensare al profitto, domattina rinuncerebbe alla gestione dei diritti che non sono remunerativi, la lirica per esempio, che ogni
anno purtroppo ha un saldo negativo. Ma potremmo mai rinunciare a
Verdi, Puccini, Rossini? Evidentemente no. Siae protegge il patrimonio
culturale del nostro paese, e lo fa in maniera efficiente. Siae
gestisce milioni di brani di migliaia di autori ed editori diversi,
licenzandoli a migliaia di utilizzatori diversi (tv, radio, negozi,
distributori online, produttori di concerti etc etc). Un lavoro enorme
ed estremamente sofisticato. Il tutto gestito da centinaia di
lavoratori di grande professionalità sotto la supervisione degli
stessi autori e gli editori e sotto la doppia vigilanza della
Presidenza del Consiglio e del Ministero dei Beni Culturali”.
” Aggiungo -prosegue Sugar- che in un mondo globalizzato
che vede a capo delle economie mondiali colossi tecnologici
monopolisti come Google, Apple o Amazon, che vivono e prosperano con I
contenuti creativi degli autori, sia più che mai necessario essere
uniti in grandi società di gestione collettiva dei diritti d’ autore, e
non certo divisi in tante piccole società che non avrebbero la forza
di tutelare con efficacia i propri autori”.
E proprio a proposito dei colossi tecnologici, il vicepresidente Siae
è sicuro che ” Google, Youtube, Amazon, Apple e altre, in misura
diversa, vivono e prosperano grazie ai contenuti dell’ industria
creativa. Se Youtube fosse un’ azienda automobilistica, i contenuti
audio-video sarebbero la sua benzina. Meno costa la benzina, più auto
si vendono;
Le grandi aziende tecnologiche americane vogliono pagare i
contenuti il meno possibile, l’ Europa, che non ha aziende
tecnologiche, dovrebbe capire che deve difendere il suo settore
creativo che è il terzo settore con maggiore occupazione (oltre 7
milioni di lavoratori) non favorendo questi grandi colossi monopolisti
come ha invece fatto fin ora. Bisogna riequilibrare il valore generato
dai contenuti nelle piattaforme digitali a favore dei creatori. Se non
si farà questo, in Europa avremo più povertà, meno posti di lavoro e
perderemo anche la nostra identità culturale”.
In tema di diritto d’ autore c’è in arrivo la nuova
Direttiva UE che, spiega Sugar, ” impone, giustamente, regole di
trasparenza alle società di gestione collettiva dei diritti. Inoltre,
identifica proprio Le società senza scopo di lucro, come la Siae, come
prioritarie e centrali. La mia lettura della direttiva è estremamente
positiva per la nuova Siae. Infatti, la spinta alla trasparenza, alla
cosiddetta “accountability”,è figlia di un concetto ovvio, e cioè che
nel nuovo mondo della rivoluzione digitale si andrà per forza verso
aggregazioni di grandi società di gestione dei diritti perché sarà
interesse sia degli autori (maggiore forza negoziale) sia degli
utilizzatori (con un contratto solo, accesso a tutti i contenuti).
Quindi, regole di trasparenza comuni e criteri di operatività comuni
per garantire contro potenziali abusi. La Siae ha già anticipato molti
dei requisiti della direttiva come la relazione sulla trasparenza già
allegata all’ ultimo bilancio disponibile sul sito”.
Il vicepresidente Siae è però convinto che il diritto d’ autore sia una
misura ancora necessaria: ” Anzitutto dobbiamo dire che é un diritto
fondamentale, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti
dell’ Uomo. Non dovremmo mai dimenticarlo. E’ presidio di libertà e di
democrazia, oggi più che mai. Senza diritto d’ autore I creatori
vivrebbero solo di elemosina e di mecenatismo. Non ci sarebbero più
editori pronti ad investire su talenti. Sarebbe la desertificazione
delle idee, e la perdita della nostra identità culturale”.
L’ altro passo avanti della Siae riguarda un rinnovato
rapporto tra gli associati e i vertici della Società: ” Stiamo
lavorando per rendere sempre più vicino il rapporto con gli associati.
Siamo solo all’ inizio, ma alcune iniziative sono già partite, per
esempio, da febbraio, ogni associato possiede una Siae card grazie
alla quale ha accesso a sconti e promozioni per il proprio lavoro,
come l’ acquisto di libri, dischi, strumenti e affitti vantaggiosi per
l’ utilizzo di sale di registrazione. Stiamo lavorando con intensità al
nuovo sito che avrà molte funzioni vantaggiose per i nostri
associati”.
Una Siae impegnata in prima linea anche a promuovere e sostenere molti
eventi culturali: ” La Siae ha come scopo il sostegno e la tutela
della creatività, della cultura italiana. E quindi ben volentieri i
propri associati si sostengono vicendevolmente, con contributi
importanti a manifestazioni culturali, eventi solidali, borse di
studio. Un esempio fra tutti: il Premio Tenco, che proprio ieri ha
presentato la serata finale. Probabilmente senza il contributo della
SIAE oggi non potrebbe più andare avanti. Ma é importante, e lo
sosteniamo”.