Appello degli Editori Musicali, ora un tax credit anche per noi

Appello degli editori musicali, ora un tax credit anche per noi

ROMA, 21 NOV – Un appello al Governo Italiano
affinché sia al più presto approvato lo schema di tax credit
dedicato all’editoria musicale Italiana è stato lanciato oggi
dalle associazioni di categoria degli editori musicali Italiani,
insieme a Siae e alla International Confederation of Music
Publishers, nel corso del convegno Music Minds, la più
importante conferenza internazionale sul diritto d’autore
musicale, nell’ambito della Milano Music Week.
“La nostra industria italiana e internazionale è molto
impegnata a sostenere la cultura, il diritto d’autore e il
commercio delle opere. Un tema di vitale importanza, attualmente
in discussione, è la proposta di uno schema di credito di
imposta dedicato al settore dell’editoria musicale. È difficile
stimare quanto l’approvazione di questo Progetto sia di vitale
importanza per l’industria italiana, per creare condizioni di
crescita, investire in nuovi repertori e nuovi autori e essere
maggiormente attrattiva per gli investitori internazionali. Il
potenziale di crescita è già stato dimostrato da un simile
provvedimento approvato già da due anni in Francia” si legge
nell’appello con cui le associazioni degli editori musicali
Italiani, Anem, Emusa e Fem insieme a Siae e Icmp
(International Confederation of Music Publishers), chiedono al
Governo Italiano di “approvare senza ulteriori esitazioni un
sistema di tax credit simile a quelli già in vigore per
l’industria discografica e per quella cinematografica, misure
che hanno dimostrato di garantire una sostanziale crescita ai
settori di riferimento”. (ANSA).

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Purgatori: Nastasi, Siae perde inestimabile professionista

ROMA, 19 LUG – “Con la scomparsa di Andrea Purgatori
ci lascia un coraggioso giornalista e un acuto scrittore e
sceneggiatore, sempre in prima linea nell’indagare e raccontare
al pubblico della carta stampata, della televisione e del
cinema, alcuni tra casi piu’ scottanti del secondo dopoguerra
italiano”. Lo dichiara Salvatore Nastasi, Presidente Siae.
”La Siae perde un inestimabile professionista che da anni
lottava al nostro fianco per la difesa del Diritto d’Autore,
nella consapevolezza che difendere questa causa vuole dire
sostenere il lavoro e il futuro di chi in Italia crea cultura,
conoscenza e ci aiuta ad essere cittadini migliori.
Personalmente, piango un grandissimo e sincero amico di cui non
mi stanchera’ mai di ricordare quel che ha rappresentato per la
libera informazione di questo Paese”. (ANSA)

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Salvatore Nastasi: “Soddisfatti per la decisione. Ora ripristino contenuti sulle piattaforme e tavolo paritario con Meta”

“Sono molto soddisfatto per la decisione dell’AGCM di adottare misure cautelari in merito alla trattativa con Meta. Ringrazio l’AGCM per aver accolto in pieno le nostre ragioni. Fin dal primo giorno siamo stati convinti della bontà della nostra posizione a difesa degli autori ed editori italiani, sempre improntata all’equità e alla trasparenza, così come chiede anche la Direttiva europea. Quanto prima vogliamo tornare a sederci al tavolo della trattativa in maniera paritaria, avendo dal colosso Meta tutte le informazioni necessarie per consentirci di ristabilire un equilibrio nell’intero rapporto commerciale. Nel frattempo ci aspettiamo il ripristino immediato sui social Meta dei contenuti tutelati da SIAE. Oggi si apre una nuova pagina nella storia dei rapporti tra questa grande piattaforma tecnologica e il diritto d’autore nazionale.”

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ANTITRUST: NASTASI (SIAE), ‘ORA TRATTATIVA AD ARMI PARI CON META


Il Presidente, “pienamente soddisfatti per il provvedimento
Antitrust”


Roma, 5 apr. (Adnkronos) – ”Siamo pienamente soddisfatti perchè
l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha condiviso le
posizioni di Siae e ha valutato quale indebita l’interruzione della
trattativa da parte di Meta, violando le norme in materia di abuso di
dipendenza economica”. Così il Presidente Siae, Salvatore Nastasi,
commenta l’istruttoria avviata dall’Autorità Garante della Concorrenza
e del Mercato nei confronti di Meta Platforms, Meta Platforms Ireland
Limited, Meta Platforms Technologies Uk Limited e Facebook Italy per
accertare un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione
con Siae della stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme,
dei diritti musicali.


“Allo stesso tempo – aggiunge Nastasi – è stato avviato dall’Autorità
un procedimento cautelare di urgenza che dovrà portare alla
riattivazione senza indugio del negoziato che Meta ha unilateralmente
interrotto al fine di ottenere la piena disclosure dei dati sui suoi
ricavi e poter calcolare la giusta remunerazione dei diritti d’autore.
Fondamentale per noi è anche la richiesta dell’Autorità a Meta di
riattivare immediatamente i contenuti musicali che sono stati rimossi
danneggiando gli autori ed editori italiani. Siamo grati all’Agcm per
questa decisione che ci consentirà di tornare a sederci al tavolo
negoziale per confrontarci ad armi pari con il colosso americano,
acquisendo, finalmente, le informazioni necessarie per poter
assicurare un’equa remunerazione nell’interesse degli autori
rappresentati da Siae e, più in generale, dell’industria creativa
italiana. Del resto, già domani è previsto un incontro presso il
Ministero della Cultura nel quale ci confronteremo con la consueta
trasparenza, con l’auspicio di pervenire a un’equa soluzione in tempi
brevi”, conclude Nastasi.

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Nastasi (Siae), Meta dice il falso su un nostro rifiuto


(ANSA) – ROMA, 30 MAR – “La dichiarazione di Meta che “Siae
si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse
inferiore ad un aumento del 310% rispetto all’accordo del 2022″
è semplicemente falsa. Come detto nella nostra audizione, che in
maniera trasparente abbiamo deciso di rendere pubblica a
differenza di Meta, la nuova licenza non è comparabile a quella
siglata nel 2020 e qualsiasi raffronto in percentuali è
pretestuoso”. Lo dichiara il presidente della Siae, Salvatore
Nastasi, che aggiunge: “Meta si chiamava Facebook e non voleva
occuparsi di metaverso e i suoi ricavi e sfruttamenti del nostro
repertorio non eranoparagonabili agli attuali”.

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Siae, con Meta trattativa mai chiusa ma serve trasparenza


(ANSA) – ROMA, 30 MAR – “La trattativa non si è mai chiusa.
Chiediamo maggiore trasparenza da Meta per evitare che la sua
posizione unilaterale provochi ancora gravi danni alla filiera
musicale italiana”. Così la Siae che oggi, con il presidente
Salvatore Nastasi, è stato ascoltato alla Camera in occasione
delle audizioni informali sul mancato accordo tra la società
Meta e la Società italiana degli autori ed editori sull’utilizzo
di brani musicali sui social.

Per la Siae, che apprezza l’iniziativa delle Commissioni per l’audizione “finalizzata
all’adozione da parte del Governo di tutte le iniziative
affinché sia assicurata piena tutela al diritto d’autore”, è
fondamentale “un’azione congiunta tra i vari soggetti impegnati
per la tutela, anche nel campo del digitale, dei diritti
d’autore e del patrimonio culturale italiano”.
Siae ribadisce però che da parte di Meta “ci si aspetta una
maggiore trasparenza e collaborazione per superare l’asimmetria
informativa che ha causato lo stallo della trattativa e
soprattutto il parziale oscuramento della musica italiana da
parte di Meta sulle piattaforme Facebook e Instagram con gravi
danni per tutta la filiera musicale nazionale”.
La Siae si dice però “certa che l’audizione rappresenti un
importante passo verso una ripresa della negoziazione e, come
sempre, si impegna a continuare a lavorare ogni giorno per
trovare il prima possibile una soluzione alla vicenda che
permetta agli autori ed editori italiani di ottenere una equa
remunerazione”

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Borgonzoni convoca il 6/4 Meta e Siae al Mic


(ANSA) – ROMA, 28 MAR –

Di fronte allo stallo della trattativa tra Meta-Siae, il Ministero della Cultura in prima
linea per far sì che riallaccino il dialogo: la sottosegretaria, Lucia Borgonzoni, convoca le parti per giovedì 6 aprile al Dicastero di via del Collegio Romano.

“E’ fondamentale – afferma Borgonzoni – riavviare i negoziati.
La tutela dei diritti dei nostri artisti, delle loro opere e
della creatività italiana è una priorità”.

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Mollicone, Commissione chiederà rispristino negoziato Meta-Siae



(ANSA) – ROMA, 23 MAR – “Il ruolo svolto dalle piattaforme è,
oggi, così preponderante nell’economia digitale che sono
diventate dei veri e propri guardiani dell’accesso ai rispettivi
ecosistemi digitali. Entrano in uno spazio, lo occupano e
chiudono il cancello. Il caso Meta-Siae ne è esempio e la
commissione Cultura chiederà, con una risoluzione, il ripristino
del negoziato”. Lo ha detto il presidente della Commissione
Cultura della Camera, Federico Mollicone, nel corso della
Relazione annuale Auditel.

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Sangiuliano, Governo favorirà ripresa trattative Meta-Siae

ROMA, 22 MAR – (ANSA) “E’ una vicenda molto rilevante e
paradigmatica di un rapporto tra i nostri contenuti culturali e
l’atteggiamento spesso arrogante e prevaricante di grandi
imprese transnazionali, e non parlo in questo caso solo di Meta
o dei social”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro
Sangiuliano, rispondendo al question time alla Camera a una
domanda della deputata di Forza Italia Rita Dalla Chiesa sulle
iniziative che il governo intende intraprendere dopo la rottura
delle trattative tra Meta e Siae per la licenza dei brani
musicali italiani.
“Nelle ore immediatamente successive al palesarsi di questa
vicenda – ha sottolineato Sangiuliano -, ho espresso la
necessità e la volontà di schierarci a difesa delle opere di
ingegno degli autori italiani, che sono beni immateriali che
appartengono al nostro valore culturale, da preservare e
tutelare. Il mancato accordo con Meta si inserisce in un
contesto normativo saldo e vigoroso per il governo italiano, che
sin dai primi mesi dall’insediamento ha inteso indirizzare
l’attività legislativa verso la tutela e la salvaguardia
dell’interesse nazionale nel settore culturale, nella ferma
convinzione che la cultura italiana nel mondo in tutte le sue
forme rappresenti un elemento di valore inestimabile per la
percezione e fruizione del patrimonio nazionale”.
“Sono diversi i provvedimenti già all’esame del Parlamento –
ha proseguito -, volti a rafforzare ed adeguare la normativa
interna ai repentini mutamenti delle aree tecnologiche del
comparto audiovisivo. La norma rilevante pone in carica ai
soggetti a cui sono state trasferite le licenze l’obbligo di
fornire informazioni aggiornate sull’uso delle opere. Questo
ministero è perfettamente consapevole del valore delle opere che
Siae concede in licenza e favorirà la ripresa delle trattative,
anche nella consapevolezza che devono essere colte le
specificità dei prestatori di servizi on line. Il principio
cardine che dovrà guidare le prossime iniziative è già presente
nel nostro ordinamento e prevede che gli organismi di gestione
collettiva conducano in buona fede la negoziazione sulla
concessione delle licenze dei diritti scambiandosi
informazioni”. Sangiuliano ha concluso, sottolineando che è auspicabile, nel rispetto della loro indipendenza, un intervento dell’Agcom e dell’Agcm.

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Accordo SIAE – Meta e brani rimossi da Instagram e Facebook: facciamo un po’ di chiarezza

riceviamo da SIAE e volentieri pubblichiamo nella certezza che questo comunicato serva a chiarire finalmente quanto realmente accaduto
Caro Autore, caro Editore, come già saprai, lo scorso giovedì 16 marzo Meta ha deciso di rimuovere i brani tutelati da SIAE dalle library musicali di Instagram e di Facebook. La decisione unilaterale di Meta di “silenziare” sui suoi social i contenuti gestiti da SIAE è arrivata come un fulmine a ciel sereno, mentre il dialogo per trovare un accordo era ancora in corso. Ci sembra importante rispondere ad alcune delle tantissime domande sollevate in questi giorni dagli autori, dai creators delle piattaforme e in generale dal grande pubblico rispetto a una vicenda che colpisce in modo diretto la comunità di Autori ed Editori di cui sei parte. Intanto, grazie per il tempo che dedicherai a leggere e, se vorrai, a condividere queste informazioni.
LE DOMANDE CHE CI RIVOLGONO
“Non è che SIAE ha preteso troppi soldi?” La negoziazione è stata interrotta per il rifiuto di Meta di condividere con SIAE le informazioni necessarie alla definizione di una somma congrua per remunerare gli autori e gli editori. Le normative europee stabiliscono che gli aventi diritto debbano ricevere una somma adeguata e proporzionata per l’utilizzo delle loro opere. Meta ha imposto a SIAE una cifra forfettaria, nella formula del “prendere o lasciare”, senza fornire dettagli su come fosse calcolata. Meta ricava cifre astronomiche dalle opere musicali: queste sono tutte informazioni vitali per il calcolo di una somma adeguata e proporzionata. La trasparenza nelle negoziazioni è un obbligo sancito dalle Direttive Europee, a tutela degli aventi diritto. Ci siamo sempre dichiarati disponibili a rivedere le nostre richieste rispetto ai termini dell’accordo qualora Meta avesse condiviso i dati dei ricavi derivati dall’utilizzo delle opere musicali. Finora non abbiamo risposte. L’unico dato a nostra disposizione è quello pubblico, che Meta dichiara negli Stati Uniti: un fatturato di 116 miliardi di euro nel 2022.
“Come mai Meta ha fatto accordi con 150 paesi e con SIAE l’accordo non si è trovato?” Tutto questo è successo solo in Italia (finora) per due motivi: 1. SIAE è verosimilmente la prima società di collecting in Europa, all’indomani della Direttiva Europea sul Copyright, ad aver avuto il contratto in scadenza con Meta. La stessa situazione potrebbe presentarsi nei prossimi mesi per le altre società di collecting in Europa, non appena i contratti che queste hanno con Meta scadranno. A oggi non è noto né quali siano questi 150 paesi, né che tipo di accordi Meta abbia stipulato. 2. Il colosso statunitense vive un momento critico e ha inaugurato una fase di pesante “spending review”. Lo testimoniano i licenziamenti di massa operati negli scorsi mesi, le cui motivazioni sono state spiegate dallo stesso Zuckerberg in un post pubblicato qualche giorno fa sul suo profilo Facebook. È chiaro che l’atteggiamento di Meta con SIAE ha anche a che fare con la situazione poco rosea in cui versa l’azienda di Menlo Park. Viene naturale pensare che, oltre che sulla pelle dei dipendenti, il taglio dei costi si voglia fare anche a discapito del lavoro di autori ed editori. A questo punto, non sarebbe invece più lecito chiedersi: “Perché SIAE è riuscita a stringere accordi con tutti (Youtube, Tiktok, Spotify, etc.), ma non con Meta?
“Questa situazione danneggia comunque gli artisti che dite di voler tutelare, perché li penalizza sotto l’aspetto della promozione” “Ma io ti pago in visibilità”: quanti autori, artisti, e professionisti in generale, si sono trovati davanti a questa risposta nel corso della loro carriera? A imporre l’obbligo – per le piattaforme di condivisione di contenuti – di pagare il diritto d’autore in modo proporzionato è la Direttiva Copyright per la quale gli stessi autori ed editori di tutta Europa si sono battuti per anni.  Comprendiamo che l’aspetto promozionale sia fondamentale per un artista, in particolare per gli emergenti. Il ritorno economico, in termini di diritto d’autore, è però una questione non solo di principio ma anche di natura pratica ed economica. Già allo stato attuale, parlando di diritto d’autore, voi autori ed editori ricevete briciole dalle piattaforme di Meta (potete verificarlo voi stessi accedendo all’App SIAE+, disponibile gratuitamente per iOSAndroid | sezione Performance > La tua musica online). Meta guadagna verosimilmente ingenti somme dallo sfruttamento delle opere musicali, forte anche della sua posizione dominante nel mercato. Quanto? Non lo sappiamo, perché Meta non ci ha dato informazioni sul suo business e su quanto guadagna dalla vostra musica. Continueremo a cercare un dialogo con Meta a tutela dei vostri interessi, anche promozionali, ma è importante in questa fase non cedere al ricatto del “prendere o lasciare” perché la difesa del diritto d’autore è la nostra missione primaria: creare un precedente, anche alla luce del peso che questi soggetti potrebbero avere in futuro nell’utilizzo della musica, sarebbe un grave errore e un passo dal quale non sarebbe più possibile tornare indietro.
“Perché spariscono anche le canzoni non tutelate da SIAE?” Come effetto collaterale della decisione di Meta di rimuovere i brani appartenenti al repertorio SIAE, tantissimi altri brani – internazionali o gestiti da altre società di collecting – sono spariti da Instagram e Facebook.  Perché? Dalla confusione che stiamo vedendo in queste ore sulle sue piattaforme, possiamo dedurre che Meta abbia riscontrato qualche difficoltà nell’identificazione delle opere che intendeva rimuovere. Oltretutto, neanche l’industria musicale italiana era stata preallertata da Meta rispetto a questa decisione, il che può aver creato non pochi problemi alle case discografiche che avevano un nuovo prodotto o album da lanciare. La verità è che da questa presa di posizione di Meta ci perdono tutti: la filiera musicale, gli autori, gli editori, SIAE tutta e la stessa Meta.
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