Sangiuliano, Governo favorirà ripresa trattative Meta-Siae

ROMA, 22 MAR – (ANSA) “E’ una vicenda molto rilevante e
paradigmatica di un rapporto tra i nostri contenuti culturali e
l’atteggiamento spesso arrogante e prevaricante di grandi
imprese transnazionali, e non parlo in questo caso solo di Meta
o dei social”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro
Sangiuliano, rispondendo al question time alla Camera a una
domanda della deputata di Forza Italia Rita Dalla Chiesa sulle
iniziative che il governo intende intraprendere dopo la rottura
delle trattative tra Meta e Siae per la licenza dei brani
musicali italiani.
“Nelle ore immediatamente successive al palesarsi di questa
vicenda – ha sottolineato Sangiuliano -, ho espresso la
necessità e la volontà di schierarci a difesa delle opere di
ingegno degli autori italiani, che sono beni immateriali che
appartengono al nostro valore culturale, da preservare e
tutelare. Il mancato accordo con Meta si inserisce in un
contesto normativo saldo e vigoroso per il governo italiano, che
sin dai primi mesi dall’insediamento ha inteso indirizzare
l’attività legislativa verso la tutela e la salvaguardia
dell’interesse nazionale nel settore culturale, nella ferma
convinzione che la cultura italiana nel mondo in tutte le sue
forme rappresenti un elemento di valore inestimabile per la
percezione e fruizione del patrimonio nazionale”.
“Sono diversi i provvedimenti già all’esame del Parlamento –
ha proseguito -, volti a rafforzare ed adeguare la normativa
interna ai repentini mutamenti delle aree tecnologiche del
comparto audiovisivo. La norma rilevante pone in carica ai
soggetti a cui sono state trasferite le licenze l’obbligo di
fornire informazioni aggiornate sull’uso delle opere. Questo
ministero è perfettamente consapevole del valore delle opere che
Siae concede in licenza e favorirà la ripresa delle trattative,
anche nella consapevolezza che devono essere colte le
specificità dei prestatori di servizi on line. Il principio
cardine che dovrà guidare le prossime iniziative è già presente
nel nostro ordinamento e prevede che gli organismi di gestione
collettiva conducano in buona fede la negoziazione sulla
concessione delle licenze dei diritti scambiandosi
informazioni”. Sangiuliano ha concluso, sottolineando che è auspicabile, nel rispetto della loro indipendenza, un intervento dell’Agcom e dell’Agcm.

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Accordo SIAE – Meta e brani rimossi da Instagram e Facebook: facciamo un po’ di chiarezza

riceviamo da SIAE e volentieri pubblichiamo nella certezza che questo comunicato serva a chiarire finalmente quanto realmente accaduto
Caro Autore, caro Editore, come già saprai, lo scorso giovedì 16 marzo Meta ha deciso di rimuovere i brani tutelati da SIAE dalle library musicali di Instagram e di Facebook. La decisione unilaterale di Meta di “silenziare” sui suoi social i contenuti gestiti da SIAE è arrivata come un fulmine a ciel sereno, mentre il dialogo per trovare un accordo era ancora in corso. Ci sembra importante rispondere ad alcune delle tantissime domande sollevate in questi giorni dagli autori, dai creators delle piattaforme e in generale dal grande pubblico rispetto a una vicenda che colpisce in modo diretto la comunità di Autori ed Editori di cui sei parte. Intanto, grazie per il tempo che dedicherai a leggere e, se vorrai, a condividere queste informazioni.
LE DOMANDE CHE CI RIVOLGONO
“Non è che SIAE ha preteso troppi soldi?” La negoziazione è stata interrotta per il rifiuto di Meta di condividere con SIAE le informazioni necessarie alla definizione di una somma congrua per remunerare gli autori e gli editori. Le normative europee stabiliscono che gli aventi diritto debbano ricevere una somma adeguata e proporzionata per l’utilizzo delle loro opere. Meta ha imposto a SIAE una cifra forfettaria, nella formula del “prendere o lasciare”, senza fornire dettagli su come fosse calcolata. Meta ricava cifre astronomiche dalle opere musicali: queste sono tutte informazioni vitali per il calcolo di una somma adeguata e proporzionata. La trasparenza nelle negoziazioni è un obbligo sancito dalle Direttive Europee, a tutela degli aventi diritto. Ci siamo sempre dichiarati disponibili a rivedere le nostre richieste rispetto ai termini dell’accordo qualora Meta avesse condiviso i dati dei ricavi derivati dall’utilizzo delle opere musicali. Finora non abbiamo risposte. L’unico dato a nostra disposizione è quello pubblico, che Meta dichiara negli Stati Uniti: un fatturato di 116 miliardi di euro nel 2022.
“Come mai Meta ha fatto accordi con 150 paesi e con SIAE l’accordo non si è trovato?” Tutto questo è successo solo in Italia (finora) per due motivi: 1. SIAE è verosimilmente la prima società di collecting in Europa, all’indomani della Direttiva Europea sul Copyright, ad aver avuto il contratto in scadenza con Meta. La stessa situazione potrebbe presentarsi nei prossimi mesi per le altre società di collecting in Europa, non appena i contratti che queste hanno con Meta scadranno. A oggi non è noto né quali siano questi 150 paesi, né che tipo di accordi Meta abbia stipulato. 2. Il colosso statunitense vive un momento critico e ha inaugurato una fase di pesante “spending review”. Lo testimoniano i licenziamenti di massa operati negli scorsi mesi, le cui motivazioni sono state spiegate dallo stesso Zuckerberg in un post pubblicato qualche giorno fa sul suo profilo Facebook. È chiaro che l’atteggiamento di Meta con SIAE ha anche a che fare con la situazione poco rosea in cui versa l’azienda di Menlo Park. Viene naturale pensare che, oltre che sulla pelle dei dipendenti, il taglio dei costi si voglia fare anche a discapito del lavoro di autori ed editori. A questo punto, non sarebbe invece più lecito chiedersi: “Perché SIAE è riuscita a stringere accordi con tutti (Youtube, Tiktok, Spotify, etc.), ma non con Meta?
“Questa situazione danneggia comunque gli artisti che dite di voler tutelare, perché li penalizza sotto l’aspetto della promozione” “Ma io ti pago in visibilità”: quanti autori, artisti, e professionisti in generale, si sono trovati davanti a questa risposta nel corso della loro carriera? A imporre l’obbligo – per le piattaforme di condivisione di contenuti – di pagare il diritto d’autore in modo proporzionato è la Direttiva Copyright per la quale gli stessi autori ed editori di tutta Europa si sono battuti per anni.  Comprendiamo che l’aspetto promozionale sia fondamentale per un artista, in particolare per gli emergenti. Il ritorno economico, in termini di diritto d’autore, è però una questione non solo di principio ma anche di natura pratica ed economica. Già allo stato attuale, parlando di diritto d’autore, voi autori ed editori ricevete briciole dalle piattaforme di Meta (potete verificarlo voi stessi accedendo all’App SIAE+, disponibile gratuitamente per iOSAndroid | sezione Performance > La tua musica online). Meta guadagna verosimilmente ingenti somme dallo sfruttamento delle opere musicali, forte anche della sua posizione dominante nel mercato. Quanto? Non lo sappiamo, perché Meta non ci ha dato informazioni sul suo business e su quanto guadagna dalla vostra musica. Continueremo a cercare un dialogo con Meta a tutela dei vostri interessi, anche promozionali, ma è importante in questa fase non cedere al ricatto del “prendere o lasciare” perché la difesa del diritto d’autore è la nostra missione primaria: creare un precedente, anche alla luce del peso che questi soggetti potrebbero avere in futuro nell’utilizzo della musica, sarebbe un grave errore e un passo dal quale non sarebbe più possibile tornare indietro.
“Perché spariscono anche le canzoni non tutelate da SIAE?” Come effetto collaterale della decisione di Meta di rimuovere i brani appartenenti al repertorio SIAE, tantissimi altri brani – internazionali o gestiti da altre società di collecting – sono spariti da Instagram e Facebook.  Perché? Dalla confusione che stiamo vedendo in queste ore sulle sue piattaforme, possiamo dedurre che Meta abbia riscontrato qualche difficoltà nell’identificazione delle opere che intendeva rimuovere. Oltretutto, neanche l’industria musicale italiana era stata preallertata da Meta rispetto a questa decisione, il che può aver creato non pochi problemi alle case discografiche che avevano un nuovo prodotto o album da lanciare. La verità è che da questa presa di posizione di Meta ci perdono tutti: la filiera musicale, gli autori, gli editori, SIAE tutta e la stessa Meta.
Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

MAZZI, ‘DATI MERCATO INCORAGGIANTI, RIPRENDA PRESTO DIALOGO SIAE-META


Roma, 21 mar. (Adnkronos) – ”L’industria della musica ha comunicato
oggi dati di mercato molto incoraggianti per la discografia mondiale e
anche per quella nazionale, che vede l’Italia salire al primo posto in
Europa, grazie ad una crescita in doppia cifra dell’11,1%.
Particolarmente significativo il risultato dell’export di musica
italiana che mette a segno un +15% rispetto all’anno precedente”. Lo
dichiara in una nota il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi,
accogliendo “questi risultati con soddisfazione, esprimendo l’augurio
che il dialogo tra la Siae e le grandi piattaforme digitali globali
possa riprendere al più presto, perché la musica italiana e i nostri
artisti meritano di essere divulgati in tutto il mondo”.

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Meta-Siae, Mazza (Fimi): Un colpo al cuore per cantanti e fan


(AgenziaCULT) – Roma, 17 mar – In un’intervista a Fanpage.it Enzo Mazza, Ceo di FIMI, spiega
cosa sta succedendo e come il mancato accordo tra Siae e Meta rischia di cambiare il modo
in cui fruiamo i social e la musica. “È un’azione di ritorsione sicuramente
nei confronti di un negoziato con Siae che non va in porto, ma che ha un effetto
dirompente sull’intera filiera di contenuti musicali. Credo sia inaccettabile
affrontare una negoziazione così da parte di Meta.”
“In questo momento il danno generato da Meta è generato non solo per il
settore musicale ma anche per tutti i creator e i brand che hanno campagne in
corso, utilizzando la musica come elemento centrale. Tieni conto che sui social
media la musica è elemento centrale. Il 5% di tutti gli ascolti di musica in
Italia avviene sui social media come Facebook e Instagram. Pensate a quando
mettiamo su IG cose che arrivano da Spotify, quindi è l’ecosistema intero che
viene colpito al cuore. Il potere ricattatorio di togliere la musica dalle loro
app è principalmente di natura promozionale. Poiché abbiamo ceduto ad IG larga
fetta delle attività di lancio e spinta della musica. Le piattaforme sono
private e dunque decidono chi, come e cosa. Gli Stati possono normare tutele
come in questo caso, ma l’azienda può decidere semplicemente di non usare
quel contenuto. Sappiamo tutti che Meta, Google o TikTok sono privati, ma nel
nostro utilizzo quotidiano ne interpretiamo i comportamenti come spazi
pubblici.”
“Penso che si debba trovare assolutamente un accordo e anche in tempi molto
brevi, anche nell’interesse dello stesso Meta perché da quello che stiamo
vedendo c’è una fuga di massa verso altre piattaforme e non credo sia nel loro
interesse avere questa emorragia. In futuro la musica sarà silenziata e non ci
sarà più la library dei brani e molti fan già protestano che gli è stata
tolta la musica, per quello dico che mi sembra una reazione eccessiva.”

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Siae: PD, sconcerto per decisione Meta, governo convochi parti


(ANSA) – ROMA, 18 MAR – “Purtroppo, in queste ore, assistiamo
agli effetti del mancato accordo tra Meta e Siae per il rinnovo
della licenza sul diritto d’autore. Sui social cominciano a
essere bloccati o silenziati i brani che rientrano nel
repertorio Siae. Si tratta di una decisione unilaterale e
dannosa che lascia sconcertati; per questo auspichiamo si
raggiunga al più presto un accordo tra le parti che tenga conto
della valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore
del repertorio. Il governo convochi immediatamente i soggetti
coinvolti e lavori per riaprire il negoziato e raggiungere un
accordo equo che tuteli consumatori, autori e editori nel pieno
interesse del crescente mercato musicale in Italia e degli
aventi diritto. Vanno ripristinati al più presto sulle
piattaforme Meta tutti i brani di cui SIAE amministra i
diritti”. Così in una nota Irene Manzi e Matteo Orfini, deputati
componenti della commissione cultura.

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Unc, governo convochi le parti per un accordo Meta-Siae


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Assurdo che solo in Italia non si
possa trovare un accordo tra Siae e Meta. Un danno che non sarà
pagato solo dagli autori, ma anche dagli utenti e i creator. Per
questo invitiamo il ministro Sangiuliano a convocare le parti,
rappresentanti dei consumatori compresi, per trovare un’intesa
che possa conciliare le esigenze di tutti”. Lo afferma
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il diritto d’autore va sicuramente retribuito adeguatamente,
ma d’altra parte le piattaforme hanno un valore crescente anche
per le stesse industrie musicali. Insomma, non trovare un
accordo vorrebbe dire fare harakiri”, conclude Dona.

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Confederazione Editori Musicali : Meta rispetti la legge


(ANSA) – BRUXELLES, 17 MAR – “Meta deve obbedire alla legge e
prendere una licenza completa ed equa per la musica che vuole
usare e da cui vuole trarre profitto. Se non lo fa, viola la
legge italiana e quella dell’Unione Europea, in particolare
l’articolo 17 della direttiva europea sul copyright”. Lo afferma
John Phelan, direttore generale della Confederazione
internazionale degli editori musicali (Icmp), in una nota, dopo
il mancato accordo tra Meta e la Società italiana autori ed
editori (Siae).
“L’obiettivo del settore musicale italiano ed europeo è
semplice: garantire che aziende come Meta rispettino l’obbligo
di pagare i musicisti per l’utilizzo delle loro opere su servizi
come Facebook. Oggi, l’industria dell’editoria musicale sta
negoziando per garantire che aziende come Meta rispettino la
legge, che è chiarissima grazie al forte sostegno del governo
italiano alla nuova direttiva europea sul diritto d’autore.
Questa legge stabilisce che se aziende come Meta e servizi come
Facebook vogliono utilizzare la musica di altri, devono ottenere
una licenza e pagare i creatori – prosegue . Meta sta usando
tattiche di forza non sorprendenti: chiede un compenso ‘prendere
o lasciare’ e, se non è soddisfatta, rimuove la musica per
cercare di svalutare l’accordo. Queste tattiche non sono nuove.
Sono state sperimentate in Francia, Australia, Danimarca, Canada
e ora in Italia. Hanno fallito in questi altri Paesi e non
potranno avere successo in Italia”.
“La decisione unilaterale di Meta di interrompere il
negoziato in corso con Siae sulle condizioni di licenza dei
repertori musicali italiani e di escludere la musica italiana
dalle proprie piattaforme, rappresenta un atto inaccettabile di
discriminazione verso tutti gli autori e gli artisti italiani”,
afferma il presidente della Federazione editori musicali Paolo
Franchin. La richiesta a Meta è di riaprire “immediatamente in
buona fede un tavolo negoziale con Siae a tutela dei diritti di
tutti gli artisti e di tutti gli autori. I contenuti creativi
rappresentano la ricchezza culturale di un Paese, ma anche la
ricchezza di tutte le piattaforme digitali, neanche la più
difficile e aspra trattativa deve arrivare al punto di impedire
alle persone di accedere ai contenuti e ai creatori di esserecorrettamente remunerati”.

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Appello Confindustria Cultura Italia per tavolo Meta-Siae


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “La preoccupazione per l’impatto che
il mancato accordo tra Meta e Siae, e la conseguente rimozione o
silenziamento dei contenuti musicali su Facebook e Instagram, è
molto forte e i danni potrebbero essere ingenti per l’intera
filiera musicale”. Lo ha detto il presidente di Confindustria
Cultura Italia, Innocenzo Cipolletta.
“Il dovere di un editore globale come Meta, così come il dovere
di una società di gestione collettiva dei diritti come è Siae, è
quello di agire sempre per facilitare l’accesso ai contenuti
culturali e creativi e di assicurare il rispetto di tutta la
comunità creativa e in quest’ottica la recente Direttiva
copyright ha stabilito regole molto precise per le licenze di
musica online che vanno seguite e rispettate” sottolinea
Cipolletta.
“Il nostro auspicio pertanto – conclude il presidente di
Confindustria Cultura Italia – è non solo che Siae e Meta
trovino presto un accordo, ma che lo stesso sia garantito per
tutta la filiera dell’industria musicale, tra cui anche i
produttori discografici indipendenti che già un anno fa
dichiaravamo a mezzo stampa che Meta utilizza i contenuti senza
autorizzazione, nell’interesse del crescente mercato musicale in
Italia e degli aventi diritto e delle stesse piattaforme. I
contenuti culturali e creativi infatti rappresentano la
ricchezza economica e sociale di un Paese, ma anche la ricchezza
di tutte le piattaforme digitali”.

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Slc Cgil, Meta non ricatti gli autori italiani


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Come Slc Cgil, in quanto
rappresentanti di autori, artisti, interpreti e operatori del
settore, veniamo a conoscenza con preoccupazione ed incredulità
del fatto che la trattativa sulle utilizzazioni da parte di Meta
delle opere tutelate da Siae sarebbe incagliata su questioni di
percentuali sugli introiti e ripartizioni analitiche, vale a
dire che Meta pretenderebbe di concordare compensi forfettari
svincolati dal suo volume di affari in Italia (che secondo
l’utilizzatore deve restare sconosciuto) e da qualsiasi dato
inerente le utilizzazioni effettive del repertorio tutelato da
Siae”. E’ quanto si legge in una nota dela Slc Cgil.
“È bene ricordare – si legge ancora – che la Direttiva
Barnier, a lungo invocata quando si trattava di liberalizzare il
settore, prevede espressamente che gli utilizzatori debbano
fornire i dati relativi sia alle utilizzazioni che al volume di
affari generato, in modo che la contrattazione possa basarsi su
dati reali ed individuare compensi adeguati sia alle giuste
spettanze degli autori che ai guadagni in tal modo conseguiti
dall’utilizzatore. Non si tratta di prendere posizione nei
confronti di questa o di quella collecting, o di giudicare tout
court il comportamento negoziale di un grande utilizzatore, ma
di rispettare i parametri di contrattazione identificati a
livello europeo soprattutto in presenza di chi ha introiti
enormi e grandemente differenziati, ricava i propri guadagni
solo parzialmente dalla utilizzazione di repertorio tutelato e
fruisce per di più di tassazioni di favore”.
“In un negozio – prosegue la nota – il prezzo delle merci non
lo decide l’acquirente, ma è frutto quanto meno di una
valutazione congiunta: la decisione di Meta, di ‘far saltare il
banco’ ricattando gli autori italiani (o ti accontenti di quello
che decido di darti o boicotto le tue opere), è muscolare ed è
sintomatica dell’arroganza del nuovo potere economico
‘virtuale’, quello che dovremmo smettere di finanziare con il
nostro consenso e costringere a pagare come tutti le altre
realtà commerciali”.

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento

Siae: Fdi, serve accordo con Meta, vengano in Commisisione


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “La difesa dei diritti è sacrosanta,
è una battaglia che riconosce l’opera creativa dei nostri autori
e il colosso miliardario di Meta ha il dovere di trovare una
soluzione con Siae, la principale società che gestisce il
diritto d’autore, perché non si possono privare gli utenti della
musica italiana e disconoscere il lavoro intellettuale dei
nostri artisti. Mi auguro che si riesca a trovare una mediazione
al più presto, in caso contrario provvederò a richiedere la
convocazione di Meta e Siae in commissione Cultura al Senato” .
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi,
capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama a proposito
del mancato accordo annunciato ieri tra la SIae e la piattaforma
digitale. (ANSA).

Pubblicato in NEWS | Lascia un commento