MAZZI, ‘DATI MERCATO INCORAGGIANTI, RIPRENDA PRESTO DIALOGO SIAE-META


Roma, 21 mar. (Adnkronos) – ”L’industria della musica ha comunicato
oggi dati di mercato molto incoraggianti per la discografia mondiale e
anche per quella nazionale, che vede l’Italia salire al primo posto in
Europa, grazie ad una crescita in doppia cifra dell’11,1%.
Particolarmente significativo il risultato dell’export di musica
italiana che mette a segno un +15% rispetto all’anno precedente”. Lo
dichiara in una nota il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi,
accogliendo “questi risultati con soddisfazione, esprimendo l’augurio
che il dialogo tra la Siae e le grandi piattaforme digitali globali
possa riprendere al più presto, perché la musica italiana e i nostri
artisti meritano di essere divulgati in tutto il mondo”.

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Meta-Siae, Mazza (Fimi): Un colpo al cuore per cantanti e fan


(AgenziaCULT) – Roma, 17 mar – In un’intervista a Fanpage.it Enzo Mazza, Ceo di FIMI, spiega
cosa sta succedendo e come il mancato accordo tra Siae e Meta rischia di cambiare il modo
in cui fruiamo i social e la musica. “È un’azione di ritorsione sicuramente
nei confronti di un negoziato con Siae che non va in porto, ma che ha un effetto
dirompente sull’intera filiera di contenuti musicali. Credo sia inaccettabile
affrontare una negoziazione così da parte di Meta.”
“In questo momento il danno generato da Meta è generato non solo per il
settore musicale ma anche per tutti i creator e i brand che hanno campagne in
corso, utilizzando la musica come elemento centrale. Tieni conto che sui social
media la musica è elemento centrale. Il 5% di tutti gli ascolti di musica in
Italia avviene sui social media come Facebook e Instagram. Pensate a quando
mettiamo su IG cose che arrivano da Spotify, quindi è l’ecosistema intero che
viene colpito al cuore. Il potere ricattatorio di togliere la musica dalle loro
app è principalmente di natura promozionale. Poiché abbiamo ceduto ad IG larga
fetta delle attività di lancio e spinta della musica. Le piattaforme sono
private e dunque decidono chi, come e cosa. Gli Stati possono normare tutele
come in questo caso, ma l’azienda può decidere semplicemente di non usare
quel contenuto. Sappiamo tutti che Meta, Google o TikTok sono privati, ma nel
nostro utilizzo quotidiano ne interpretiamo i comportamenti come spazi
pubblici.”
“Penso che si debba trovare assolutamente un accordo e anche in tempi molto
brevi, anche nell’interesse dello stesso Meta perché da quello che stiamo
vedendo c’è una fuga di massa verso altre piattaforme e non credo sia nel loro
interesse avere questa emorragia. In futuro la musica sarà silenziata e non ci
sarà più la library dei brani e molti fan già protestano che gli è stata
tolta la musica, per quello dico che mi sembra una reazione eccessiva.”

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Siae: PD, sconcerto per decisione Meta, governo convochi parti


(ANSA) – ROMA, 18 MAR – “Purtroppo, in queste ore, assistiamo
agli effetti del mancato accordo tra Meta e Siae per il rinnovo
della licenza sul diritto d’autore. Sui social cominciano a
essere bloccati o silenziati i brani che rientrano nel
repertorio Siae. Si tratta di una decisione unilaterale e
dannosa che lascia sconcertati; per questo auspichiamo si
raggiunga al più presto un accordo tra le parti che tenga conto
della valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore
del repertorio. Il governo convochi immediatamente i soggetti
coinvolti e lavori per riaprire il negoziato e raggiungere un
accordo equo che tuteli consumatori, autori e editori nel pieno
interesse del crescente mercato musicale in Italia e degli
aventi diritto. Vanno ripristinati al più presto sulle
piattaforme Meta tutti i brani di cui SIAE amministra i
diritti”. Così in una nota Irene Manzi e Matteo Orfini, deputati
componenti della commissione cultura.

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Unc, governo convochi le parti per un accordo Meta-Siae


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Assurdo che solo in Italia non si
possa trovare un accordo tra Siae e Meta. Un danno che non sarà
pagato solo dagli autori, ma anche dagli utenti e i creator. Per
questo invitiamo il ministro Sangiuliano a convocare le parti,
rappresentanti dei consumatori compresi, per trovare un’intesa
che possa conciliare le esigenze di tutti”. Lo afferma
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il diritto d’autore va sicuramente retribuito adeguatamente,
ma d’altra parte le piattaforme hanno un valore crescente anche
per le stesse industrie musicali. Insomma, non trovare un
accordo vorrebbe dire fare harakiri”, conclude Dona.

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Confederazione Editori Musicali : Meta rispetti la legge


(ANSA) – BRUXELLES, 17 MAR – “Meta deve obbedire alla legge e
prendere una licenza completa ed equa per la musica che vuole
usare e da cui vuole trarre profitto. Se non lo fa, viola la
legge italiana e quella dell’Unione Europea, in particolare
l’articolo 17 della direttiva europea sul copyright”. Lo afferma
John Phelan, direttore generale della Confederazione
internazionale degli editori musicali (Icmp), in una nota, dopo
il mancato accordo tra Meta e la Società italiana autori ed
editori (Siae).
“L’obiettivo del settore musicale italiano ed europeo è
semplice: garantire che aziende come Meta rispettino l’obbligo
di pagare i musicisti per l’utilizzo delle loro opere su servizi
come Facebook. Oggi, l’industria dell’editoria musicale sta
negoziando per garantire che aziende come Meta rispettino la
legge, che è chiarissima grazie al forte sostegno del governo
italiano alla nuova direttiva europea sul diritto d’autore.
Questa legge stabilisce che se aziende come Meta e servizi come
Facebook vogliono utilizzare la musica di altri, devono ottenere
una licenza e pagare i creatori – prosegue . Meta sta usando
tattiche di forza non sorprendenti: chiede un compenso ‘prendere
o lasciare’ e, se non è soddisfatta, rimuove la musica per
cercare di svalutare l’accordo. Queste tattiche non sono nuove.
Sono state sperimentate in Francia, Australia, Danimarca, Canada
e ora in Italia. Hanno fallito in questi altri Paesi e non
potranno avere successo in Italia”.
“La decisione unilaterale di Meta di interrompere il
negoziato in corso con Siae sulle condizioni di licenza dei
repertori musicali italiani e di escludere la musica italiana
dalle proprie piattaforme, rappresenta un atto inaccettabile di
discriminazione verso tutti gli autori e gli artisti italiani”,
afferma il presidente della Federazione editori musicali Paolo
Franchin. La richiesta a Meta è di riaprire “immediatamente in
buona fede un tavolo negoziale con Siae a tutela dei diritti di
tutti gli artisti e di tutti gli autori. I contenuti creativi
rappresentano la ricchezza culturale di un Paese, ma anche la
ricchezza di tutte le piattaforme digitali, neanche la più
difficile e aspra trattativa deve arrivare al punto di impedire
alle persone di accedere ai contenuti e ai creatori di esserecorrettamente remunerati”.

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Appello Confindustria Cultura Italia per tavolo Meta-Siae


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “La preoccupazione per l’impatto che
il mancato accordo tra Meta e Siae, e la conseguente rimozione o
silenziamento dei contenuti musicali su Facebook e Instagram, è
molto forte e i danni potrebbero essere ingenti per l’intera
filiera musicale”. Lo ha detto il presidente di Confindustria
Cultura Italia, Innocenzo Cipolletta.
“Il dovere di un editore globale come Meta, così come il dovere
di una società di gestione collettiva dei diritti come è Siae, è
quello di agire sempre per facilitare l’accesso ai contenuti
culturali e creativi e di assicurare il rispetto di tutta la
comunità creativa e in quest’ottica la recente Direttiva
copyright ha stabilito regole molto precise per le licenze di
musica online che vanno seguite e rispettate” sottolinea
Cipolletta.
“Il nostro auspicio pertanto – conclude il presidente di
Confindustria Cultura Italia – è non solo che Siae e Meta
trovino presto un accordo, ma che lo stesso sia garantito per
tutta la filiera dell’industria musicale, tra cui anche i
produttori discografici indipendenti che già un anno fa
dichiaravamo a mezzo stampa che Meta utilizza i contenuti senza
autorizzazione, nell’interesse del crescente mercato musicale in
Italia e degli aventi diritto e delle stesse piattaforme. I
contenuti culturali e creativi infatti rappresentano la
ricchezza economica e sociale di un Paese, ma anche la ricchezza
di tutte le piattaforme digitali”.

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Slc Cgil, Meta non ricatti gli autori italiani


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Come Slc Cgil, in quanto
rappresentanti di autori, artisti, interpreti e operatori del
settore, veniamo a conoscenza con preoccupazione ed incredulità
del fatto che la trattativa sulle utilizzazioni da parte di Meta
delle opere tutelate da Siae sarebbe incagliata su questioni di
percentuali sugli introiti e ripartizioni analitiche, vale a
dire che Meta pretenderebbe di concordare compensi forfettari
svincolati dal suo volume di affari in Italia (che secondo
l’utilizzatore deve restare sconosciuto) e da qualsiasi dato
inerente le utilizzazioni effettive del repertorio tutelato da
Siae”. E’ quanto si legge in una nota dela Slc Cgil.
“È bene ricordare – si legge ancora – che la Direttiva
Barnier, a lungo invocata quando si trattava di liberalizzare il
settore, prevede espressamente che gli utilizzatori debbano
fornire i dati relativi sia alle utilizzazioni che al volume di
affari generato, in modo che la contrattazione possa basarsi su
dati reali ed individuare compensi adeguati sia alle giuste
spettanze degli autori che ai guadagni in tal modo conseguiti
dall’utilizzatore. Non si tratta di prendere posizione nei
confronti di questa o di quella collecting, o di giudicare tout
court il comportamento negoziale di un grande utilizzatore, ma
di rispettare i parametri di contrattazione identificati a
livello europeo soprattutto in presenza di chi ha introiti
enormi e grandemente differenziati, ricava i propri guadagni
solo parzialmente dalla utilizzazione di repertorio tutelato e
fruisce per di più di tassazioni di favore”.
“In un negozio – prosegue la nota – il prezzo delle merci non
lo decide l’acquirente, ma è frutto quanto meno di una
valutazione congiunta: la decisione di Meta, di ‘far saltare il
banco’ ricattando gli autori italiani (o ti accontenti di quello
che decido di darti o boicotto le tue opere), è muscolare ed è
sintomatica dell’arroganza del nuovo potere economico
‘virtuale’, quello che dovremmo smettere di finanziare con il
nostro consenso e costringere a pagare come tutti le altre
realtà commerciali”.

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Siae: Fdi, serve accordo con Meta, vengano in Commisisione


(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “La difesa dei diritti è sacrosanta,
è una battaglia che riconosce l’opera creativa dei nostri autori
e il colosso miliardario di Meta ha il dovere di trovare una
soluzione con Siae, la principale società che gestisce il
diritto d’autore, perché non si possono privare gli utenti della
musica italiana e disconoscere il lavoro intellettuale dei
nostri artisti. Mi auguro che si riesca a trovare una mediazione
al più presto, in caso contrario provvederò a richiedere la
convocazione di Meta e Siae in commissione Cultura al Senato” .
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi,
capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama a proposito
del mancato accordo annunciato ieri tra la SIae e la piattaforma
digitale. (ANSA).

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PMI, stop Meta al repertorio Siae danneggia tutta la filiera



(ANSA) – ROMA, 17 MAR – Pmi, l’associazione dei produttori
musicali indipendenti, esprime “preoccupazione per la decisione
di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria libreria
musicale. La scelta unilaterale del colosso di Menlo Park
rappresenta un danno per l’intera filiera musicale, poiché
limita l’accesso dei consumatori ai contenuti italiani e riduce
le opportunità di visibilità per gli artisti”.
Pmi “sostiene la posizione di Siae e ritiene che sia
fondamentale che vengano rispettati i diritti degli autori e
degli editori musicali, in linea con le normative italiane ed
europee”, si legge in una nota.
“Riteniamo che Meta – dichiara il presidente Pmi, Mario
Limongelli – utilizzando la propria posizione dominante, stia
cercando di imporre condizioni sfavorevoli e vessatorie verso i
creatori di contenuti italiani. Invitiamo, quindi, Meta a non
sottovalutare l’importanza del contributo degli artisti e dei
produttori musicali alla cultura e all’economia italiana e a non
penalizzarli con politiche discriminatorie e poco trasparenti”.
I produttori musicali indipendenti chiedono a Meta “di
riaprire le trattative con Siae e di trovare un accordo che
tuteli i diritti dei creatori di contenuti italiani, garantendo
loro una giusta remunerazione per il proprio lavoro, in accordo
con quanto stabilito dalla Direttiva Copyright per la quale
operatori culturali di tutta Europa si sono fortemente battuti”

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anche IMPF supporta la posizione di SIAE

For immediate distribution to IMPF Members, Friends, Associates

Bullying tactics will not work: IMPF condemns Meta’s exclusion of Italian songwriters and publishers

The following is a statement from IMPF in response to Meta’s decision to exclude The Italian Society of Authors and Publishers (SIAE) repertoire from its platforms:

IMPF condemns in the strongest possible terms Meta’s decision to exclude The Italian Society of Authors and Publishers’ (SIAE) repertoire from its platforms. The move is nothing short of a bullying tactic used to force SIAE to accept a one-sided proposal that disregards any reasonable, shared understanding of the value of music.

Furthermore, Meta’s refusal to share relevant information to establish a fair agreement is in direct contrast with the principles established by the Copyright Directive, which has been strongly advocated for by authors and publishers across Europe.

Meta has now been without a license for SIAE repertoire since January 1 2023, despite SIAE having remained open to signing an agreement in good faith. Instead, Meta has decided to use its position as a corporate mega power to hold artists at gunpoint and undervalue their hard work and creativity. This coercive, dishonest behaviour is not acceptable and sends a very worrying signal to the rest of the music business and the wider creative industries. Fair and honest negotiation is the only way forward. Meta needs to retract. 

About IMPF

IMPF (Independent Music Publishers International Forum) is the global network for independent music publishers. IMPF represents the interests of indie music publishers internationally, shares experiences and best practices, exchanges information on the copyright and legal framework in different territories and jurisdictions, and helps stimulate a more favourable environment for artistic, cultural and commercial diversity for songwriters, composers and publishers everywhere.  www.impforum.org

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