COVID-19 E LA CRISI DEL SETTORE MUSICALE

LA NECESSITÀ DI UN INTERVENTO MIRATO PER SALVARE UNA FILIERA

10 proposte per salvare la musica in Italia

Milano, 20 aprile 2020 – Le principali associazioni che rappresentano l’intera filiera imprenditoriale della musica, dal live alle case discografiche, e gli editori musicali, hanno trasmesso oggi al Presidente del Consiglio Conte e ai Ministri dei beni Culturali e dell’Economia, Franceschini e Gualtieri, una serie di interventi evidenziando lo stato di crisi dell’intero comparto e la necessità di misure urgenti. Un settore che, secondo i dati di Italia Creativa raccolti da EY, vale quasi cinque miliardi di euro, occupando oltre 169 mila persone.

Le associazioni firmatarie, AFI, Anem, Assomusica, FEM, FIMI e PMI hanno descritto una situazione drammatica che potrebbe protrarsi per lunghi mesi, soprattutto con riferimento al blocco degli eventi.

Con il decreto del 4 marzo 2020 il Governo ha

sospeso le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi

natura. In seguito sono state chiuse, prima a livello locale poi a livello nazionale, tutte le attività commerciali

inclusi ovviamente anche gli esercizi attivi nel commercio di musica registrata.

L’impatto di tali interventi è subito emerso nella sua magnitudine. Secondo le stime di Assomusica, a fine stagione estiva ammonteranno a circa 350 milioni di euro le perdite per il solo settore del live. A questo danno vanno aggiunte poi anche le perdite legate all’indotto, che l’Associazione stima in circa 600 milioni di euro. A livello di economia del lavoro, solo per gli eventi di musica popolare contemporanea lavorano circa 60 mila persone: famiglie e imprese che necessitano di uno sforzo e un supporto finanziario straordinario e

duraturo da parte delle Istituzioni.

A questo si sono ben presto aggiunti i danni relativi al mancato versamento dei diritti d’autore e connessi, in relazione alla mancata attività dal vivo e alla chiusura degli esercizi commerciali, discoteche, palestre ed altri luoghi di aggregazione. Il potenziale danno, per gli autori e per gli editori musicali, è stimato da Siae in termini di mancati incassi per diritto d’autore, per il 2020, a causa del lockdown e delle sue conseguenze in circa 200 milioni di euro, una cifra destinata a crescere esponenzialmente in base alla durata dell’emergenza sanitaria e in base alle tempistiche di graduale riapertura delle diverse attività. Le vendite di prodotto fisico (CD e vinili) sono crollate di oltre il 70% tra marzo e aprile (dati FIMI) e anche il digitale, a causa della contrazione di novità in uscita (per l’impossibilità di presentare novità e per la chiusura delle sale di registrazione) non è in grado di compensare il declino generale. Si prevede un durissimo contraccolpo con oltre 100 milioni di mancati ricavi solo nel 2020. Drammatici anche gli effetti sul lavoro. Il fermo delle attività ha prodotto in poche settimane effetti catastrofici sull’occupazione del settore con centinaia di migliaia di musicisti, tecnici, ecc. di

fatto senza attività e con prospettive potenzialmente tragiche dal punto di vista economico.

Gli interventi richiesti coprono interventi urgenti a fondo perduto, manovre

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Lettera AFI – ANEM – FEM – FIMI – PMI al Ministro Franceschini

Spett.le
MIBACT
Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo C/a Egr. Ministro Dario Franceschini

Illustrissimo Ministro,

abbiamo letto con attenzione il comunicato del MiBACT in riferimento all’emanando Decreto sull’equo compenso e concordiamo con la posizione espressa che rigetta illazioni e ricostruzioni strumentali anche in danno degli aventi diritto.

Le nostre organizzazioni rappresentano una vasta area dell’industria creativa e tutti noi abbiamo avuto modo di sottoporre le nostre posizioni in merito alla bozza di decreto entro lo scorso 30 Marzo, evidenziando il buon lavoro fatto fino ad oggi.

Pur considerando il fatto che altri Paesi attenti alla tutela del diritto d’autore, quali ad esempio la Francia, abbiano recentemente adottato nuove tariffe, anche più elevate di quelle proposte nella bozza italiana, intendiamo rappresentare con grande responsabilità e senso istituzionale il nostro più deciso sostegno all’adozione delle tariffe proposte dal Comitato Consultivo Permanente per il diritto d’autore e contenute nel decreto stesso che mantengono sostanzialmente l’impianto originale del decreto, pur essendo rimodulate in linea con i cambiamenti tecnologici e di mercato, e che di fatto lascerebbero invariato o quasi il gettito complessivo in favore di tutta la filiera degli aventi diritto.

Quello che riteniamo rilevante sono i tempi.

La situazione di grave deterioramento del settore dei titolari dei diritti richiederebbe in questa fase anche certezze e prospettive, elementi che il prossimo decreto, qualora adottato con urgenza, così come proposto alle categorie, consentirebbe di ottenere.

Certi della sua comprensione le inviamo i più cordiali saluti

Il Presidente FIMI

Enzo Mazza

Il Presidente PMI

Mario Limongelli

Milano, 8 Aprile 2020

Il Presidente A.F.I.

Il Presidente ANEM

Il Presidente FEM

Paolo Franchini

Sergio Cerruti

Toni Verona

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Music sector joins together to call for EU and national investment to address current crisis and promote diversity

http://liveurope.eu/music-sector-joins-together-call-eu-and-national-investment-address-current-crisis-and-promote

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CORONAVIRUS : SIAE ADOTTA MISURE A FAVORE DI ASSOCIATI E UTILIZZATORI

 Roma, 31 mar – Il Consiglio di Gestione SIAE, che si è riunito oggi in videoconferenza, ha deliberato provvedimenti d’urgenza e ne ha avviato altri a medio termine, con l’obiettivo principale di sostenere gli associati a fronte del doveroso blocco di tutte le attività di spettacolo e degli impatti economici che – sia nel 2020 che nel 2021 – ci saranno sugli incassi, sulle ripartizioni dei diritti e sul conto economico della Società. Mancati incassi di diritto d’autore che ad oggi, per il 2020, si stimano in 200 milioni di euro. Il Consiglio di Gestione ha deciso di intervenire su più livelli – si legge in una nota -. Innanzitutto con la creazione di un Fondo di solidarietà di emergenza di 500 mila euro per acquistare 2.500 pacchi alimentari che saranno distribuiti agli associati in condizioni di indigenza e/o di invalidità e/o in precarie condizioni di salute che ne faranno richiesta alla mail fondo.solidarieta@siae.it o ai numeri telefonici 065990.2614-2613-2013-3155.  Il pacco alimentare verrà recapitato al domicilio dei singoli beneficiari. Inoltre, è stato istituito un Fondo di sostegno straordinario in favore degli agenti mandatari della Società (lavoratori autonomi a provvigione) per 4,1 milioni di euro, dei quali 1,6 milioni di euro derivanti dalla rinuncia, per il 2020, al premio di risultato del Direttore generale e di tutti i dirigenti e quadri della Società.  E’ stato poi creato un Fondo di sostegno straordinario a favore di tutti gli associati valido per il 2020 e il 2021 di 60 milioni di euro, finalizzato a supportare le ripartizioni nei prossimi due anni. Il Consiglio ha infine dato mandato al Direttore Generale di verificare la possibilità che SIAE conceda prestiti pluriennali a tasso zero agli associati in difficoltà di liquidità. Per questa finalità potranno essere messi a disposizione 50 milioni di euro a valere sui fondi finanziari della Società. Le procedure di approvazione delle linee di intervento indicate dalla Società si concluderanno il 18 settembre 2020, quando la proposta sarà sottoposta alla definitiva approvazione dell’Assemblea generale degli associati. Complessivamente, dunque, il sostegno sarà di 110 milioni di euro facendo quindi risultare la SIAE come la più attenta tra le società di collecting (a livello europeo) alle esigenze di tutela del diritto d’autore. Il Consiglio di Gestione ha anche deciso inoltre la sospensione, sia a livello territoriale che per le licenze centrali, degli interventi di recupero per pagamenti non effettuati nonché delle sanzioni e delle penali per ritardato pagamento e delle sanzioni per altre tipologie di inadempimento (resterà però salvo il diritto della SIAE di valutare eventuali casi di chiaro approfittamento che dovranno comunque essere combattuti). Di questi provvedimenti verrà data informazione analitica sia sul sito internet della Società che per il tramite di specifiche comunicazioni alle associazioni di categoria. È stato prorogato al prossimo 31 maggio il termine per il rinnovo degli abbonamenti annuali per musica d’ambiente, come pure per il versamento del compenso annuale per diritti di reprografia da parte dei punti di riproduzione. È stata approvata infine la definizione di tariffe sperimentali, legate all’emergenza sanitaria, per rappresentazione online di opere dei repertori DOR, Lirica e OLAF che ne permetteranno la diffusione sui propri siti e attraverso i canali social da parte dei teatri e degli altri operatori del settore. Per i progetti e le iniziative di questo tipo, ed in particolare per quelle senza scopo di lucro, SIAE valuterà anche interventi di sostegno dei costi delle licenze, assumendosi l’onere delle stesse, per il periodo di durata dell’emergenza. 

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Copyright: Mogol, la ragione e la cultura hanno vinto sui soldi

(AGI) – Roma, 26 mar. – Dopo cinque anni di discussioni e nonostante una massiccia campagnadi disinformazione orchestrata dai giganti del web, oggi il Parlamento Europeo ha adottato laDirettiva sul diritto d’autore. “E’ una grande notizia, hanno vinto la ragione e la cultura sui soldi” hacommentato il presidente Siae, Giulio Mogol, subito dopo l’approvazione della nuova Direttiva che,ha sottolineato, “non impone una tassa ma riconosce un giusto compenso”. “In Siae abbiamo novantamila iscritti, almeno ventimila guadagnano meno di mille euro almese senza contributi e spesso sono all’inizio della loro carriera” ha aggiunto Mogol, che haconcluso: “I giovani artisti di oggi saranno poi i grandi di domani”. A seguire i lavori del ParlamentoEuropeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, c’erano il Vicepresidente Siae Salvo Nastasi, ildirettore generale Gaetano Blandini, il maestro Nicola Piovani e una delegazione di studenti delConservatorio di Musica Santa Cecilia, dell’Accademia Silvio D’Amico e del Centro sperimentale dicinematografia, partiti ieri in pullman da Roma, per sostenere con la loro presenza l’approvazionedella direttiva Copyright. Per Anders Lassen, presidente del Gesac (Gruppo europeo dellesocieta’ di autori e compositori), “questa e’ una vittoria senza precedenti per i creatori europei, cheora potranno esercitare i loro diritti e ricevere un’equa remunerazione da piattaforme comeYouTube. L’Europa sta adottando un regolamento equilibrato che consentira’ lo sviluppodell’economia digitale europea di pari passo con il settore creativo”.

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il Parlamento Europeo ha approvato la nuova Direttiva sul Copyright !!!

la Direttiva e’ passata con 348 Voti favorevoli, 274 voti contrari e 36 astenuti, ma la cosa tragica e’ che il governo italiano, con i propri rappresentanti di M5S e Lega, ci ha votato compatto contro !!!

La riforma non ostacolerà Internet né limiterà la libertà di espressione, ma andrà ad adeguare la normativa vigente nell’Unione Europea in merito al diritto d’autore al mutato contesto tecnologico ed economico-sociale, per dare una giusta remunerazione al lavoro dell’industria creativa.

In questo modo, Artisti, Autori, Etichette ed Editori europei potranno contare sul principio per il quale i servizi online si devono dotare di licenza per mettere a disposizione del pubblico materiale coperto da Copyright. Tutto questo salvaguardando la libertà di tutti gli utenti e la gratuità dell’utilizzo per i servizi in rete senza scopo di lucro, scientifici ed educativi.

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Diritto d’autore, da Mogol, Morricone, Piovani e Conte l’appello agli Europarlamentari: approvate la direttiva !

È un coro unanime quello degli autori che chiedono che il Parlamento Europeo approvi in via definitiva la Direttiva Copyright per assicurare un giusto compenso del diritto d’autore nel mondo digitale. I giganti del web rappresentano oggi i principali punti di accesso alle opere dei creatori, generando enormi guadagni per loro ma offrendo un ritorno quasi inesistente agli autori.

SIAE, che conta novantamila associati, ritiene sia doveroso per un Paese civile proteggere il diritto degli autori di vedere riconosciuta la proprietà della loro produzione. È un principio di equità che non può essere sottovalutato: la cultura è un bene intangibile ma la sua creazione è e resta un valore. Tale principio vale anche nei confronti delle piattaforme che traggono profitto dalla produzione culturale senza volersi assumere alcuna responsabilità per le violazioni dei diritti degli autori. Sono attori che hanno un enorme potere di influenzare l’opinione pubblica e che non hanno esitato a farlo.

A lanciare un ultimo appello ai Parlamentari Europei alla vigilia di questa importante votazione, sono scesi in campo il Presidente SIAE e grande autore Giulio Rapetti Mogol, i due premi Oscar Ennio Morricone e Nicola Piovani e uno dei più prestigiosi autori italiani, il Maestro Paolo Conte.

Per il Maestro Ennio Morricone: “Questa Direttiva serve a ristabilire che il lavoro creativo deve essere remunerato, così come la storia dei nostri Padri Fondatori ci ha insegnato”.

Aggiunge il Maestro Nicola Piovani: “Questo non è qualcosa che va a vantaggio dei pochi autori ricchi, ma va a vantaggio dei tanti, tantissimi autori che ricchi non sono, e dei tanti giovani autori che hanno diritto a vedere riconosciute le opere del proprio ingegno per piccolo che sia, perché questa è una premessa perché esista la libertà degli autori, la ricchezza e la diversità dei contenuti”.

“Le piattaforme si oppongono con tutta la forza delle loro lobby, difendendo con le unghie e con i denti le regole che li privilegiano, scritte nel 2000, quando Internet era tutta diversa” commenta Paolo Conte.

Il Presidente SIAE Mogol si rivolge direttamente ai Parlamentari Europei: “Vi dico che non è un problema di opinione ma di coscienza e vi dico anche che abbiamo fiducia in voi”.

A seguire il voto a Strasburgo ci sarà una vivace delegazione di studenti del Conservatorio di Musica Santa Cecilia, dell’Accademia Silvio D’Amico e del Centro Sperimentale di Cinematografia, partiti in pullman da Roma, per testimoniare con la loro presenza che l’approvazione della Direttiva Copyright è una questione che riguarda il futuro della creatività.

Roma, 25 marzo 2019

Per scaricare i video: https://we.tl/t-cThWqsW3ic

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Diritto autore: SIAE, per 85% italiani giganti web devono pagarlo

(AGI) – Roma, 18 mar. – “A poco piu’ di due mesi dalle elezioni europee, un sondaggio condottoda Harris Interactive in Francia, Germania, Polonia, Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Grecia eRomania, mostra che l’Europa vuole una maggiore regolamentazione per i giganti del web comeGoogle e Facebook”. E’ quanto sottolinea la Siae in una nota stampa. “In particolare – aggiunge lasocieta’ degli autori e degli editori -, per quanto riguarda l’Italia, l’86% degli intervistati dichiarapieno consenso all’imposizione fiscale sulle entrate realizzate da queste aziende all’internodell’Unione Europea e l’81% ritiene che i colossi del digitale si espongano solo per proteggere ipropri interessi economici e non per il bene comune. L’85% degli intervistati, inoltre, risponde conun chiaro si’ all’introduzione di una regolamentazione che garantisca ad autori, editori e artisti unaadeguata protezione e remunerazione circa la distribuzione delle loro opere sulle piattaformedigitali. Questo – prosegue la Siae – e’ un messaggio forte e chiaro per i parlamentari comunitariche saranno chiamati a decidere nei prossimi giorni sulla Direttiva in materia di copyright e che igiganti del web stanno cercando di ostacolare con forza.
(AdnKronos)

La Siae rimarca anche che, secondo i dati emersi nella ricerca, i cittadini europei “ritengono inoltre che i giganti del tech statunitensi non stiano giocando pulito: il 74% degli intervistati dichiara infatti che queste realtà quando escono allo scoperto lo fanno per proteggere i loro vantaggi economici e non certo per l’interesse degli utenti. Stiamo infatti parlando di aziende con massicce infrastrutture di comunicazione con cui portano avanti le proprie agende politiche e commerciali e che investono budget milionari per difendere le proprie posizioni”. Il voto finale riguardante la Direttiva europea sul copyright è previsto nel corso della sessione plenaria del Parlamento Europeo del 25-28 marzo. Il testo è frutto di un lavoro legislativo durato quasi tre anni, con l’obiettivo di portare un maggiore equilibrio nelle relazioni economiche tra le potenti piattaforme del web come YouTube, Facebook, Google News e autori, editori o artisti le cui opere contribuiscono in modo sostanziale al successo delle piattaforme stesse. La Direttiva sul copyright fornirà pertanto una certezza giuridica alla community dei ”creators” e all’intero settore della cultura garantendo allo stesso tempo il più ampio accesso a materiale educativo, testi e data mining e migliori condizioni contrattuali per politiche remunerative più eque.

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Copyright: Mogol in Senato, se finisce la cultura muore (2)

(ANSA) – ROMA, 13 MAR – “Nella vita ho avuto molta fortuna” ha esordito Mogol presentandosi ai parlamentari. “Una fortuna grande che mi ha portato ad essere un autore noto e ad avere addirittura 523 milioni di dischi venduti nel mondo. Mi sono dedicato a scrivere canzoni e ho voluto costruire una scuola per autori compositori e interpreti. Non ho chiesto io di fare il presidente della Siae, è stato l’ex presidente Filippo Sugar a chiedermi di assumere l’incarico dopo le sue dimissioni. E io ho pensato che fosse un mio dovere accettare la carica in un momento come questo, nel quale il diritto d’autore viene assalito e assediato”. “Le piattaforme – ha sottolineato il presidente della Siae – si rifiutano di pagare i diritti degli autori in nome di una libertà che non è libertà. Ci sono in Italia 20 mila giovani creativi che guadagnano meno di mille euro al mese e senza contributi. Anche per loro io sto portando avanti la mia battaglia e sto facendo di tutto, il giorno dopo la mia nomina sono andato persino a Strasburgo con il direttore generale Blandini a fare l’uomo sandwich, mi ero fatto preparare dei manifesti contro le grandi piattaforme, il mio slogan era ‘Voi avete miliardi, noi abbiamo ragione’. Spero che questa battaglia si concluda a favore dei giusti, ovvero gli autori che chiedono il giusto per il loro lavoro, mentre dall’altra parte ci sono interessi e speculazioni. Per questo chiedo il vostro appoggio”.

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Copyright: Mogol in Senato, se finisce la cultura muore

(ANSA) – ROMA, 13 MAR – “La fine del diritto d’autore è la fine della cultura”. E’ un Mogol quasi commosso quello che si rivolge ai parlamentari delle commissioni Cultura riunite di Camera e Senato per chiedere un sostegno del Parlamento alla battaglia in Europa per il diritto d’autore: “E’ un fatto di coscienza, non un fatto politico”, si sbraccia l’autore di tante hit della musica italiana chiamato a rispondere in qualità di presidente della Società italiana degli autori e degli editori. In questo campo, dice Mogol, “si parla a sproposito di libertà, per quale motivo si vuole appoggiare contro ogni logica le grandi piattaforme che guadagnano miliardi e non pagano gli autori? Il diritto d’autore non è una tassa, è la retribuzione degli autori. In Italia anche le parrocchie pagano, poco, un forfait di dieci euro, ma pagano, è un fatto di principio. La fine del diritto d’autore sarebbe la fine della cultura”.

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